Islam, Foti: “Chi parla di legge anti-moschee è fazioso. La mia proposta tutela la sicurezza dei luoghi di culto”

20 Mag 2024 19:06 - di Redazione

Nessuna iniziativa anti-moschee come l’hanno ribattezzata le opposizioni in cerca di polemiche e la comunità islamica sul piede di guerra. A chiarire lo spirito della proposta di legge, approvata pochi giorni fa da Montecitorio, che vieta alle associazioni di promozione sociale di prestare il locali a organizzazioni di culto, è lo stesso promotore Tommaso Foti.

Foti: fazioso definire anti-moschee la mia proposta di legge

“È quanto meno fazioso definire ‘anti moschee’ la proposta di legge, a mia prima firma, approvata dalla Camera. Infatti  interviene contro quelle situazioni di abusivismo che hanno portato a trasformare magazzini, capannoni e garage in luoghi dalle finalità diverse da quelle proprie, in assenza di autorizzazione alcuna. Ad oggi – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera –  è stata utilizzata illegittimamente, una norma del codice del terzo settore che autorizza le associazioni di promozione sociale a poter utilizzare locali che non hanno la destinazione d’uso idonea per lasciare la possibilità a queste associazioni di avere una sede, ma non un luogo di culto permanente”.

Avere luoghi sicuri è interesse di tutte le confessioni

E ancora, a scanso di equivoci. “Avere luoghi sicuri, sotto tutti i profili, e dotati delle infrastrutture necessarie per potere ospitare i fedeli, è interesse di tutte le confessioni, nessuna esclusa”, sottolinea Foti. “Oltretutto, il fatto che il decreto attuativo della proposta di legge, coinvolga più Ministeri, dovrebbe essere salutato favorevolmente da tutti, comunità musulmane comprese. All’evidenza la normativa conterrà punti di equilibrio condivisi a più livelli”. Ancora meno fondato l’argomento della incostituzionalità.

Non è leso alcun principio costituzionale

“Non viene leso alcun principio costituzionale, a partire da quello della libertà di culto. Nella proposta di legge si modifica di una norma del codice del Terzo Settore, utilizzata come grimaldello per eludere la normativa vigente in materia di luoghi di culto. Non a caso, anche nella precedente legislatura, la commissione Affari Costituzionali della Camera ebbe a esprimere parere favorevole a un progetto di legge molto più vincolistico di quello attuale”.

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