Israele alla Corte dell’Aja: “Nessuno ci impedirà di difenderci”. L’Europa scossa da Rouen e Stoccolma

17 Mag 2024 19:11 - di Gigliola Bardi
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“Nessuna forza impedirà a Israele di esercitare il suo diritto all’autodifesa“. Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz nel giorno in cui Israele è comparso di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja per difendersi dall’accusa di genocidio mossa dal Sudafrica. “Continueremo a batterci sul fronte legale, politico e militare fino a che i nostri 132 ostaggi a Gaza non siano tornati a casa dai loro cari. Il Sudafrica, che serve da braccio legale degli assassini e degli stupratori di Hamas, ripete una bugia cento volte nella speranza che diventi vera”, ha aggiunto Katz, ringraziando il team legale per la sua contro arringa. L’udienza è stata brevemente interrotta dall’irruzione di una donna che ha gridato “bugiardi”, mentre un funzionario israeliano presentava le sue argomentazioni. Il procedimento si svolge in un clima di crescente antisemitismo, segnato proprio nella giornata di oggi dai due gravi episodi di Rouen e Stoccolma.

L’attentato alla sinagoga di Rouen

A Rouen, in Francia, la polizia ha ucciso un uomo che stava dando fuoco alla sinagoga e che, armato di un coltello, ha aggredito i poliziotti. Il ministro dell’interno, Gérald Darmanin, visitando la sinagoga, ha parlato di “un atto antisemita contro un luogo sacro per la Repubblica”. Un evento “che ci tocca tutti profondamente”, ha aggiunto il ministro, che ha denunciato “violenze inaccettabili, ignobili” contro gli ebrei di Francia.

Gli spari nei pressi dell’ambasciata israeliana di Stoccolma

A Stoccolma a finire nel mirino è stata l’ambasciata israeliana, intorno alla quale nelle prime ore del mattino è stata registrata una sparatoria. L’addetto stampa della polizia Per Fahlström ha riferito al quotidiano Expressen che una pattuglia ha sentito forti colpi, che si sospetta provenissero da un’arma da fuoco. L’area, dove sarebbe stata trovata una grossa arma da taglio, è stata transennata poco dopo le 2 del mattino e alle 6,30 la polizia ha scritto che le loro indagini indicavano che c’era stata una sparatoria nella zona. Fahlström, però, non ha commentato se l’ambasciata fosse l’obiettivo della presunta sparatoria e non ha voluto parlare di moventi. A seguito dell’episodio la polizia svedese ha avviato una imponente operazione, con perquisizioni domiciliari e diversi arresti, tra i quali quello di un ragazzino di 14 anni. La notizia dell’arresto del 14enne è stata rilanciata anche da Haaretz.

Fadlum: “Tutti condannino l’antisemitismo”

“L’attentato incendiario alla Sinagoga di Rouen e gli spari contro l’Ambasciata di Israele in Svezia sono solo gli ultimi episodi di un antisemitismo che in Spagna, Francia e Regno Unito ha fatto aumentare di oltre il 1000 per cento, ma che si sta manifestando in modo drammatico in tutto il mondo, dalle Università americane a quelle italiane e in tutti i continenti”, ha commentato il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun. “È purtroppo la dimostrazione che l’odio antiebraico non si è mai fermato e anche quando non si esprimeva in azioni violente covava come un movimento carsico. È paradossale che sia risorto proprio dopo i massacri di Hamas del 7 ottobre. Nessuno stupore da parte nostra, ma ci aspettiamo che l’antisemitismo venga condannato senza se e senza ma. Quanto a noi ebrei di Roma, sappiamo di dover tenere alta la guardia e confidarci nella vicinanza delle istituzioni e nella professionalità delle forze dell’ordine”.

 

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