Marine Le Pen replica a Tajani: “Noi anti-europeisti? Non ha letto il nostro programma”
Marine Le Pen, vento in poppa nei sondaggi che fotografano il suo Rassemblement national primo partito francese, non intende farsi processare da Antonio Tajani, che nel derby a distanza con Matteo Salvini dopo il caso Adf, ieri ha bollato la Le Pen come un’antieuropeista. A tre settimane dal voto si va à là guerre comme à la guerre, certo, ma per la candidata all’Eliseo è troppo.
Le Pen a Tajani: non conosce il nostro programma
“È sorprendente, dato il suo ruolo politico, che Antonio Tajani ignori il programma del primo partito di Francia”, replica Marine Le Pen. Che, dopo la rottura con gli impresentabili di Adf, ha tutte le carte in regola per giocare una nuova partita in Europa e preoccupa il leader forzista.
“È falso che vogliamo uscire dalla Nato”
Tajani, che di cose europee se ne intende, commette un errore quando afferma che il Rassemblement national desidera uscire dalla Nato, prosegue la Le Pen. “Il Rn auspica, come fece il generale de Gaulle, di uscire dal comando integrato della Nato, tenendo conto della specificità della Francia, che possiede la deterrenza nucleare e un esercito completo”. Il mite Tajani lo sa bene, ma in queste ore è costretto a fare da controcanto a Salvini su tutto nel duello elettorale all’ultimo voto con la Lega, incollata nei sondaggi a Forza Italia nella corsa per aggiudicarsi il secondo posto nella coalizione guidata da FdI, che veleggia verso il 28 per cento.
“Vogliamo riorientare le politiche europee”
“Tajani dichiara che ‘noi vogliamo distruggere l’Europa’. Questa affermazione è falsa: vogliamo salvare l’Europa riorientando le politiche europee. Sono convinta che nella sua carriera Tajani si sia trovato nella posizione di voler cambiare la politica attuata in Italia e sarebbe stato ridicolo accusarlo di voler ‘distruggere l’Italia!'”, prosegue Le Pen. Poi si leva un altro sassolino dalla scarpa nei confronti del successore del Cavaliere, che ogni giorno rivendica il ruolo baricentrico di Forza Italia e la primazia del Ppe con la sua vocazione centrista, moderata e tranquillizzante.
Anche Berlusconi fu critico con la Commissione Ue
“Se non ricordo male, Silvio Berlusconi era anch’egli molto critico delle scelte fatte dalla commissione europea e delle loro conseguenze sul funzionamento democratico dell’Europa, sulla sua sicurezza o sulla prosperità”, conclude stuzzicando l’amico Antonio sul nervo scoperto di Forza Italia. “La situazione molto difficile dei popoli europei richiede di unire le forze in uno spirito di buona volontà anziché alimentare dispute artificiali e sbagliate”. Touché. Il ministro degli Esteri per ora tace.
Salvini: chi dice ‘con la Le Pen mai’ aiuta la sinistra
Salvini, invece, reduce da una videochiamata con Marine (“è andata benissimo”) torna a plaudire l’alleata. Già ieri aveva rintuzzato il leader forzista accusandolo di sbagliare a prendersela con la Le Pen (preferisci il bellicista Macron?), oggi manda un segnale chiaro agli alleati di centrodestra, ma soprattutto all’amico Tajani. “Il voto dell’8 e 9 giugno è un’occasione storica per avere una maggioranza parlamentare a Bruxelles senza la sinistra, senza i socialisti, senza Macron. Certo, se qualcuno del centrodestra dice ‘io con Salvini e la Le Pen non ci voglio stare’, preferisco la sinistra, è chiaro che i numeri cambiano. Spero che nessuno del centrodestra dica questo”.