Meloni al Summit per l’Intelligenza artificiale: “Dal G7 un piano d’azione per il lavoro. Serve rapidità”

21 Mag 2024 19:47 - di Redazione
Meloni intelligenza artificiale

“L’intelligenza artificiale è una sfida epocale per l’intera società. Siamo di fronte a una nuova frontiera del progresso, che per la prima volta nella storia rischia di mettere in discussione il principio stesso della centralità dell’uomo”. Giorgia Meloni lo ha ribadito nel videomessaggio inviato al Summit di Seoul sull’intelligenza artificiale, co-organizzato dal presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk Yeol, e dal primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak.

Meloni avverte sui rischi dell’Intelligenza artificiale

“Rispetto ad ogni altra rivoluzione del passato, l’intelligenza artificiale generativa prefigura un mondo nel quale il progresso non ottimizza più le capacità umane, ma le sostituisce. E se in passato questa sostituzione riguardava soprattutto il lavoro fisico, in modo che le persone potessero dedicarsi ai lavori intellettuali e di organizzazione, ora è l’intelletto che rischia di essere sostituito”, ha proseguito Meloni, avvertendo sul rischio di “un impatto, se non gestito, inevitabile anche sui lavoratori a più alta specializzazione”. “Sempre più lavoratori – ha spiegato il premier – potrebbero diventare inutili; la ricchezza rischierebbe di concentrarsi e verticalizzarsi più di quanto non lo è già ora; e la classe media, spina dorsale delle nostre società, potrebbe sparire”.

Il possibile impatto sullo scenario geopolitico

Ma, ha sottolineato ancora Meloni, “l’intelligenza artificiale è destinata ad incidere anche sugli scenari geopolitici e sugli equilibri attuali, perché può garantire a chi la gestisce e la utilizza un vantaggio competitivo”. “La storia ci ha insegnato che dalla competizione per procurarsi quel vantaggio competitivo e dalle differenze tra chi ha raggiunto quel vantaggio e chi resta indietro possono nascere tensioni, se non addirittura conflitti. Per questo – ha chiarito – è necessario costruire insieme, nel rispetto della differenza di approcci tra le diverse realtà nazionali, dei meccanismi di governance globali”.

La necessità che governi e imprese collaborino

“È una sfida per tutti. Per i governi, chiamati a concordare nei contesti multilaterali un approccio comune; ma anche e soprattutto per le imprese e il settore privato, che devono concentrarsi sulla gestione del rischio, sulla responsabilità e sulla trasparenza”. Dunque, “è fondamentale che governi e imprese, pubblico e privato, lavorino insieme e sappiano creare un’alleanza per garantire che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sia a misura d’uomo, controllata dall’uomo e che abbia l’uomo come suo fine. Anche per questo, la Presidenza italiana del G7 ha messo l’intelligenza artificiale tra le sue priorità”.

La prima volta di un Papa al G7

Meloni quindi ha ricordato che “al Vertice dei Leader in Puglia saremo onorati di ospitare, nella sessione ‘outreach’ dedicata a questo tema, Papa Francesco“. “È la prima volta nella storia che un Pontefice parteciperà ai lavori del Gruppo dei Sette e io sono convinta – ha chiarito il presidente del Consiglio – che la sua presenza darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all’intelligenza artificiale”.

Meloni: “Al vertice in Puglia un piano operativo sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro”

Ma nell’agenda del G7 c’è anche “un piano di azione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, perché è una tecnologia che investirà, prima o poi e con accenti diversi, tutto il mondo del lavoro, dell’impresa e della produzione, e non sarà limitato ai profili di eccellenza tecnologica”. “Innovazione, regolamentazione e sicurezza devono camminare di pari passo”, ha sottolineato Meloni, ricordando che a Bletchley, dove si è svolto il vertice sulla sicurezza dell’Intelligenza artificiale di novembre, “abbiamo lavorato molto bene, in particolare con la definizione dei test di sicurezza concordati per le aziende, e sono convinta che questo Summit ci permetterà di fare importanti passi avanti”.

La necessità di garantire “adattabilità e rapidità di cambiamento”

“Il linguaggio dell’intelligenza artificiale è adattabile e cambia rapidamente, e noi – ha chiarito Meloni – dobbiamo garantire la stessa adattabilità e rapidità di cambiamento, se non vogliamo che i rischi che possono derivare dallo sviluppo di questa tecnologia impediscano di coglierne le grandi opportunità. Non è una sfida facile, ma – ha concluso il premier – siamo pronti come sempre a fare la nostra parte, senza esitazioni”.

Il Summit di Seoul si apre alle ai giganti tech globali

Il Summit di Seoul è stata la prima riunione dopo il vertice di  Bletchley Park e ne ha ampliato la discussione. Alla riunione, che si è svolta in modalità remota, hanno partecipato anche i leader di Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Repubblica di Corea, Singapore, e i Vice Presidenti degli Stati Uniti d’America e della Commissione Europea ed erano presenti i vertici di alcune delle principali imprese tecnologiche globali.

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