Meloni: “L’Europa faccia meno cose, ma meglio. Insieme agli italiani noi siamo pronti”
“L’Europa deve cambiare priorità, si deve occupare di meno cose, volendo normare tutto nella vita dei cittadini, vorrei che facesse meno cose e le facesse meglio”. Così Giorgia Meloni, ospite di Giù la maschera su Rai Radio 1. Dalla prossima sfida delle europee alla riforma presidenziale, dalla guerra russo-ucraina alla libertà di informazione, la premier tocca i principali temi dell’attualità politica. A cominciare dalla nuova Europa che consegneranno le urne dell’8 e 9 giugno.
Meloni: l’Europa sia un valore aggiunto non un ostacolo
“Io non cerco compromessi – spiega Meloni – cerco di cambiare quello che funziona e se gli italiani mi danno una mano penso di poterci riuscire. L’Europa deve diventare un valore aggiunto e non deve essere un ostacolo, come è stato spesso negli ultimi anni”. Meloni, leader dell’Ecr e di FdI, vento in poppa nei sondaggi. conferma che esiste un margine reale per una maggioranza diversa in Ue. “Penso che l’Italia è tornata centrale, dobbiamo essere contenti di questo, oggi tutti capiscono che siamo quelli che possono fare la differenza in Europa”.
Possiamo cambiare la maggioranza a Strasburgo
Pragmatismo contro ideologie e astrazioni. “Con proposte pragmatiche le cose cambiano, serve profondità maggiore”, dice sottolineando l’importante collaborazione istituzionale con von der Leyen “visto che è a capo della Commissione europea”. Sul conflitto russo-ucraino Meloni è tranchant. “Se la Russia volesse la pace non avrebbe mosso la guerra. I dati dicono che il 24 febbraio del 2023, dopo un anno di guerra ha avuto più perdite di quanto ne ha avute l’Italia nella seconda guerra mondiale. Quella che doveva essere una guerra lampo non si è rivelata tale”. Nessun dubbio sulle mire di Mosca.
Quella di Putin è una guerra imperialista
“Quella di Putin è una guerra imperialista – sottolinea la presidente del Consiglio – oggi si ricomincia a parlare di tavoli diplomatici grazie a chi ha sostenuto l’Ucraina, contro questo tentativo imperialista. Ma la trattativa si può fare se c’è uno stallo”, avverte. Insomma “la Russia se vuole la pace si può ritirare, vedremo… “.
Premierato, è la madre di tutte le riforme
E ancora, riflettori puntati sulla riforma costituzionale del premierato in discussione al Senato. Meloni riavvolge il nastro e smentisce il racconto delle sinistre che gridano al blitz. “Noi eravamo per il presidenzialismo. Poi quando abbiamo aperto il dialogo l’opposizione ci ha detto che per loro non andava toccato il Capo dello Stato. Per questo abbiamo presentato una riforma per il premierato. Per rimettere la scelta di chi governa nelle mani dei cittadini. E per permettere a chi è scelto di governare per 5 anni”.
La sinistra vuole i giochi di palazzo
Quella del premierato – sottolinea la premier – è la madre delle riforme, quella che risolve molti problemi. Ma il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle la riforma non la vogliono, non vogliono cambiare. Vogliono continuare a fare i governi nel Palazzo, pensano di decidere tutto sulla pelle degli italiani, con premier non eletti che non conoscono nessuno”.
Hanno occupato manu militari la Rai
E ancora un passaggio sull’informazione in replica alla narrazione della sinistra su presunte censure, soffocamento del dissenso e TeleMeloni. “A sinistra hanno occupato manu militari una azienda come la Rai. Noi siamo per un sistema più plurale, un sistema che rappresenti tutti e appartenga ai cittadini”. Riformare la Rai? “Penso che non spetti al gverno, ma piuttosto al Parlamento”.