Occupazione, nuovo record ad aprile. Foti: “Se si lascia il divano, il lavoro si trova”. Lo dice l’Istat

30 Mag 2024 15:27 - di Federica Argento
Lavoro Istat

L’Istat si sta incaricando di smentire i gufi e coloro che a sinistra deformano la realtà fino a capovolgerla. Ad aprile, rispetto al mese precedente, secondo i dati, aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e rimangono sostanzialmente stabili gli inattivi. Un altro dato che confortante che attesta e consolida il trend positivo sul fronte occupazione. Questi i numeri. L’occupazione cresce (+0,4%, pari a +84mila unità) per uomini e donne, per dipendenti e autonomi e per tutte le classi d’età; a eccezione dei 25-34enni, che registrano un calo. Il tasso di occupazione sale al 62,3% (+0,1 punti). Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,0%, pari a -55mila unità) per entrambi i generi e in ogni classe d’età tranne per i 15-24enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 6,9% (-0,2 punti), quello giovanile rimane invariato al 20,2%.

Lavoro, nuovo record ad Aprile. I dati Istat

La stabilità del numero di inattivi è sintesi dell’aumento registrato tra gli uomini e i 25-34enni; e della diminuzione osservata tra le donne e le altre classi d’età. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 33,0%. Confrontando il trimestre febbraio-aprile 2024 con quello precedente (novembre 2023-gennaio 2024), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 136mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-2,3%, pari a -44mila unità) e degli inattivi (-0,2%, pari a -19mila unità). Il numero di occupati ad aprile 2024 supera quello di aprile 2023 del 2,2% (+516mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione in un anno sale di 1,1 punti percentuali. Rispetto ad aprile 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-11,8%, pari a -236mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -166mila).

Foti: “Se gli italiani sono messi in condizione di alzarsi dal divano il lavoro lo trovano”

“Il tasso di occupazione in Italia sfonda il tetto di +516mila unità rispetto allo scorso anno e 84mila rispetto al mese di marzo. Le efficaci politiche e le riforme strutturali messe in campo dal governo Meloni stanno producendo i risultati sperati; riconsegnando ai cittadini la dignità di una occupazione e, quindi, la prospettiva di un futuro più sereno”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. “Questa è la prova che se gli italiani vengono messi in condizione di alzarsi dal divano, il lavoro lo cercano e lo trovano. Questi dati, diffusi oggi dall’Istat, rappresentano anche un incoraggiamento per continuare su questa strada di crescita e sviluppo. Grazie al governo Meloni, l’Italia può guardare al futuro con ottimismo e fiducia, consapevole che le basi per una crescita solida e inclusiva sono state gettate”.

Istat, Calderone. “E’ l’intero mercato del lavoro che si sta muovendo”

“Un nuovo primato della percentuale di occupati al 62,3% è una bella notizia per gli italiani“. Commenta i dati il ministro del Lavoro, Marina Calderone, che segnala: “Ci sono elementi ancora più incoraggianti nelle ultime rilevazioni dell’Istat: per la prima volta da oltre 15 anni, la disoccupazione in Italia scende sotto il 7 per cento. Nel complesso, è l’intero mercato del lavoro che si sta muovendo. Sono incoraggianti i dati sui giovani under 25 e le donne: che costituiscono i target prioritari delle nostre politiche attive. È la conferma che la direzione è quella giusta. C’è la fiducia delle imprese e dei lavoratori. Continueremo a investire sui contratti stabili che crescono; sui giovani, sulle donne; sull’acquisizione delle competenze da parte dei lavoratori per colmare la distanza tra domanda e offerta di lavoro, e sulla riduzione dei divari territoriali”.

L’Istat smentisce i gufi ancora una volta

Il trend positivo dei fondamentali economici viene spesso guardato con fastidio nei vari talk show anti-governativi. Per esempio, a “DiMartedì” si è provato a capovolgere i dati sciorinati dalla premier Meloni sulla politica economica del governo. Senza peraltro citare le fonti ufficiali – Istat e Inps- che attestano un trend virtuoso sia pure in un contesto di difficoltà generale che il governo non ha mai sottovalutato. I numeri non mentono.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *