Pedrizzi (Ucid): “Guerra e natalità, il Papa indica la strada della Dottrina sociale della Chiesa”

14 Mag 2024 20:00 - di Redazione

“Le parole di Papa Francesco agli Stati Generali sulla Natalità, dimostrano come il tema della centralità della vita non risparmi alcun aspetto del dibattito politico, in Italia e nel mondo intero: il collegamento tra la deriva ideologica pro-abortista e la superficialità con la quale vengono archiviate le proposte di piattaforme di pace sui fronti bellici, dimostra l’incapacità dell’opinione pubblica e della classe dirigente di muoversi nella direzione della tutela dell’essere umano, presupposto imprescindibile per la salvezza dell’umanità e le prospettive di benessere e di crescita economica e sociale”, afferma Riccardo Pedrizzi, presidente del Cts dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) e presidente del gruppo Lazio dell’associazione.

Natalità e guerra, il monito del Papa

“La natalità è un tema che ha a che fare con l’esistenza stessa della società, così come la famiglia, come ricordano i dettami della Dottrina sociale della Chiesa richiamati nei giorni scorsi da Papa Francesco. Non si può liquidare una discussione come quella relativa alla procreazione, alla riproduzione dell’essere umano e alla garanzia della vita futura come un tema politico o di parte: al dibattito non giovano i rigurgiti di femminismo o di integralismo abortista. La demografia è una scienza che fotografa un allarme che la Chiesa e il Papa recepiscono e che non può non essere valutata nel quadro di una rappresentazione sacra e inviolabile della vita, e non certo come dettaglio a margine di una posizione pregiudiziale e faziosa di chi fa della soppressione dei feti un libero esercizio democratico. Se il Papa accende la luce sugli investimenti che danno più reddito e profitto di tutti, le fabbriche di armi e di anticoncezionali, ragiona su un dato di fatto: la morte domina l’immaginario ideologico di una parte del mondo, per affermare una società del futuro senza i figli e senza la pace. La Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica prevede la legittima difesa, ma questa va esercitata all’interno di alcune condizioni, inquadrando il problema della ‘guerra giusta’ sul piano etico e teologico. Papa Bergoglio è impegnato fin dall’inizio di questa “guerra mondiale a pezzi” nella ricerca di una trattativa di pace tra Ucraina e Russia e tra israeliani e palestinesi ed ha parlato della produzione delle armi solo per fare affari a spese dell’umanità. Lo stesso avviene per i santoni dell’aborto selvaggio che predicano l’estinzione dell’umanità per affermare un cieco diritto al libero arbitrio della donne Una terra di vecchi, senza figli, di belligeranti e di famiglie distrutte, un mondo caratterizzato da un gelido inverno demografico e da una nuova guerra fredda, è un pianeta destinato a soccombere a una logica irrazionale e cinica. Ecco perché il manifesto del Papa su armi e aborto è l’esatta sintesi di una piattaforma destinata all’ universo cattolico, che deve avere il coraggio di farsi avanti e di affermare l’universalità della Dottrina sociale, che coniuga vita ed eguaglianza con la vera libertà, che è quella di esercitare una buona e responsabile coscienza, laica o cristiana”.

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