Pogacar, passerella trionfale al Giro d’Italia: Roma incorona l’imperatore del ciclismo

26 Mag 2024 20:00 - di Penelope Corrado
Pogacar

Tadej Pogacar, vincitore del Giro d’Italia 2024, è stato premiato sul palco davanti al Colosseo dal premier Giorgia Meloni, e dal presidente di Rcs, Urbano Cairo. Meloni e Cairo hanno consegnato insieme il trofeo allo sloveno destinato al vincitore della corsa rosa. Dopo essere scesa dal palco Meloni, acclamata dal pubblico, si è fermata a stringere le mani dei tifosi accorsi numerosi e a fare selfie con loro prima di andare via.

Pogacar ha chiuso l’ultima tappa del giro, quella romana, con quasi 10 minuti di distacco sul colombiano Daniel Martinez e con oltre 10 minuti di distacco sul britannico Geraint Thomas. La tappa romana, lunga 125km, è stata vinta in volata dal belga Tim Merlier. Chiamarlo unicamente dominio può essere riduttivo. Tadej Pogacar ha stravinto, ha stracciato la concorrenza dal giorno due prendendosi la maglia rosa ad Oropa e non mollandola praticamente più. Sei vittorie, sei capolavori in cui si è limitato a fare soltanto ciò che sa fare meglio: vincere.

Il fuoriclasse sloveno dell’Uae Team Emirates ha dato spettacolo incantando il pubblico, attaccando anche quando non era necessario, facendo saltare calcoli e numeri quando tutti si aspettavano una reazione da parte delle squadre avversarie. I risultati si sono visti nella classifica generale, con distacchi abissali che a molti hanno ricordato quelli del primo Cannibale, Eddy Merckx. Il secondo, invece, s’impone sugli altri con la consapevolezza di chi può vincere tutto. Col sorriso, ma senza lasciare nulla per strada, nemmeno le briciole. Nel dominio assoluto il capitano della Uae è riuscito a strappare anche la maglia azzurra di miglior scalatore, sulle spalle del secondo della speciale graduatoria, ovvero Giulio Pellizzari.

Il Giro 107 ha dato però segnali incoraggianti nei confronti del ciclismo italiano: il re degli sprint Jonathan Milan (Lidl-Trek) ha vinto tre volate aggiudicandosi la maglia ciclamino, Antonio Tiberi (Bahrain Victorius) – al di là delle difficoltà nelle prime salite sulle Alpi – è risultato il miglior giovane con 1’42” di vantaggio su Arensman. L’ultima tappa nella storica cornice di Roma ha comunque ribadito ciò che si era visto nelle venti tappe precedenti, dopo la solita passerella iniziale, con i soliti sorrisi di rito da ultimo giorno di scuola, il gruppo è arrivato compatto dopo 125 chilometri: giornata sfortunata per lo stesso Milan, fermatosi a circa dieci dal traguardo per un guasto meccanico. Il velocista della Lidl-Trek è riuscito a risalire grazie all’ausilio dei compagni di squadra, ma nei cinquanta metri finali è mancata la gamba per far male a Tim Merlier (Soudal Quick-Step). Il belga ha

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