Poliziotto accoltellato, Sala scarica le responsabilità sul governo. Piantedosi lo mette in riga
Il drammatico accoltellamento del viceispettore di Polizia Christian De Martino a Milano da parte di un marocchino che avrebbe dovuto essere espulso non ha impedito al sindaco Sala di fare affermazioni lunari: ha dato la responsabilità all’esecutivo affermando che: “visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, si faccia un esame di coscienza: e si chieda perché non fanno il loro dovere. Se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguire l’espulsione”. Christian Di Mauro, accoltellato alla schiena e in fin di vita mentre stava cercando di bloccare le escandescenze del marocchino illegale alla stazione di Lambrate, è ancora grave, sia pure stabile. Eppure il sindaco di Milano preferisce prendersela con chi denuncia lo stato di caos che regna in alcune zone della città, facendo polemica con il centrodestra. Inoltre Sala ha lamentato l’esiguità di mezzi e uomini. Dandosi la zappa sui piedi.
Poliziotto accoltellato, Piantedosi smentisce Sala
Sul degrado e l’emergenza sicurezza parlano le cronache. Sul piano politico è intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Che lo ha sistemato per bene. Intervenendo al convegno “Pnrr, opportunità per l’Italia e gli Enti locali nella Sala della Regina della Camera, ha ribaltato la ricostruzione strumentale: “Qualcuno ha attribuito quello che è accaduto a Milano a una presunta poca attenzione e scarsità di risorse messe a disposizione dal governo. Questo è smentito dal fatto che la vittima è proprio un poliziotto che stava lì per fare il suo lavoro come anche nel caso di questa mattina”. “Insomma, in entrambi i casi c’era la presenza di forze di polizia che fanno un lavoro delicatissimo e che meriterebbero la massima considerazione da parte di tutti noi”. Ha poi voluto rivolgere “un pensiero di gratitudine al poliziotto ferito a Milano. Al momento è in condizione di stabilizzazione. Per quanto rimanga in un quadro molto critico che richiede la massima attenzione”. Ricordiamo che sempre a Milano in mattinata un cittadino egiziano, sotto effetto di sostanze stupefacenti, si è scagliato con violenza contro gli agenti. Che per tutelare la propria e l’altrui incolumità hanno utilizzato il taser in dotazione nel tentativo di interrompere l’azione. E, subito dopo, atteso che continuava ad avanzare, uno degli agenti ha esploso un colpo di pistola di ordinanza colpendo l’uomo alla spalla sinistra. Scene da Fat west, e il sindaco di permette di fare lo scaricabarile.
Molteni a Sala: “Finalmente ha compreso che servono i rimpatri”
A Milano l’emergenza sicurezza è da tempo ai massimi livelli, ma Sala preferisce la polemica politica. Anche Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, ha ribaltato la narrazione di Sala: “Al di là della polemica che ha voluto sollevare in maniera del tutto strumentale, il sindaco Sala ha finalmente compreso un punto fondamentale: la necessità di procedere con i rimpatri degli immigrati irregolari pericolosi. Ebbene, vogliamo dare una buona notizia al sindaco e ai cittadini milanesi che hanno a cuore la sicurezza della città. Con il ministro Piantedosi stiamo ragionando sulla realizzazione di un secondo Cpr a Milano: una struttura di adeguate dimensioni per rimpatriare i tanti migranti irregolari problematici che in particolare gravitano nelle aree delle stazioni. Una struttura che dovrà trattenere soggetti altamente pericolosi: come l’immigrato che ha tentato di uccidere un poliziotto, un criminale che era gravato da decreto di espulsione. Ma non era trattenuto in un Cpr per mancanza di posti disponibili”. La nota del sottosegretario prosegue:
”Se il sindaco Sala vuole rafforzare la sicurezza della città, con fatti concreti e non solo a parole, collabori con noi. Per la realizzazione della struttura al fine di favorire quei rimpatri che lui stesso ora invoca. Se il sindaco ci darà una mano a ripristinare la piena agibilità del Cpr di via Corelli, danneggiato dagli stranieri trattenuti; e alla realizzazione in tempi brevi del secondo Cpr a cui stiamo lavorando al Viminale potremo insieme garantire un rafforzamento delle condizioni di sicurezza della città”. Altrimenti, sarebbe civile non gettare in pasto alla polemica politica situazioni così drammatiche.