Raid israeliano a Rafah, decine di morti. Idf: eliminati 2 capi di Hamas. Razzi su Tel Aviv
Tensione alle stelle in Medioriente. Sarebbe salito a 40 morti il bilancio delle vittime dell’attacco israeliano nella zona nord-orientale del distretto di Hamas in un’area umanitaria. Lo rende noto l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Che cita fonti locali e aggiunge che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini. Decine i feriti che sono stati portati negli ospedali della zona, i quali – ricorda la Mezzaluna rossa palestinese – “non sono in grado di gestire il gran numero di vittime, dovuto alla deliberata distruzione del sistema sanitario di Gaza da parte dell’occupazione israeliana”.
Raid israeliano nei pressi di Rafah: 40 morti
L’esercito israeliano, confermano il raid, sostiene in una nota che nell’attacco di ieri sera a Rafah sono stati “eliminati due capi di Hamas. Il terrorista Yassin Rabia, comandante di Hamas in Cisgiordania e Khaled Nagar, un alto funzionario di Hamas in Giudea e Samaria”. L’attacco – si dice – “è stato effettuato nella zona di Tal as Sultan, nel nord-ovest di Rafah, sulla base di precise informazioni di intelligence”.
Tel Aviv: uccisi due capi di Hamas
Le milizie di Tel Aviv precisano di aver mirato una sede di Hamas mentre era in corso una riunione di alto livello. “L’attacco è stato effettuato contro terroristi. Che sono un bersaglio in conformità con il diritto internazionale, utilizzando munizioni di precisione. E sulla base di informazioni di intelligence che indicano l’uso dell’area da parte di terroristi di Hamas”. L’attacco avrebbe causato un incendio che si è diffuso in un campo per sfollati palestinesi, causando vittime tra i civili.
Razzi di Hamas su Tel Aviv
Intanto, Hamas, dopo 4 mesi, è tornata a lanciare una raffica di razzi su Tel Aviv e nel centro di Israele. L’esercito israeliano ne ha contati otto, rivendicati dalle Brigate Qassam (ala militare della fazione islamica). Lanciati dall’area di Rafah, la città più a sud di Gaza. Degli 8 razzi, secondo un portavoce dell’Idf, 3 sono stati intercettati in aria mentre gli altri sono passati. A Herzilya un edificio – e si sono viste le immagini su social – è stato investito dai frammenti.
Gantz: rispondere agli attacchi di Hamas
“Il lancio dei razzi da Rafah dimostra che l’Idf deve operare ovunque sia presente Hamas, e questo è ciò che accadrà”. Così il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz affermando che ”il mondo deve sapere che chiunque tenga prigionieri i nostri ostaggi, chiunque spari nelle nostre città, chiunque promuova il terrorismo, sarà considerato responsabile”.
L’Egitto riapre il valico di Rafah
Il nuovo sviluppo è arrivato il giorno stesso in cui l’Egitto ha riaperto il valico di Rafah da cui sono entrati, dopo 20 giorni di stop, i primi camion di aiuti umanitari. Sono diretti a quello israeliano di Kerem Shalom per poi passare, una volta ispezionati da Israele, nella Striscia. Ora gli occhi sono puntati di nuovo sul Cairo dove da martedì – secondo fonti egiziane che lo hanno riferito alla Cnn – potrebbero riprendere i negoziati, mediati da Egitto Usa e Qatar. Obiettivo: una possibile tregua e il rilascio degli oltre 120 ostaggi israeliani ancora prigionieri a Gaza. ”
Colpita una cellula terroristica nel sud del Libano
L’esercito israeliano ha comunicato su Telegram di aver identificato, domenica, “una cellula terroristica che operava all’interno di una struttura militare di Hezbollah nell’area di Yaroun, nel sud del Libano. Gli aerei da combattimento dell’Iaf hanno colpito la struttura da cui operavano i terroristi. Inoltre, prosegue l’Idf, “nella notte, aerei da combattimento e aerei dell’IAF hanno colpito ulteriori obiettivi terroristici di Hezbollah nel sud del Libano, tra cui un deposito di armi e una struttura militare di Hezbollah nell’area di Meiss El Jabal”.