Tregua olimpica in Ucraina, Putin: “Ne ho parlato con Xi”. Ma Zelensky non si fida di Mosca
Tregua olimpica in Ucraina in occasione dei Giochi di Parigi? Il presidente russo, reduce dal bilaterale con Xi Jinping, ha riferito alla stampa ad Harbin, nella Cina nord-orientale, di aver discusso con il presidente cinese di questa possibilità, proposta dal presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha reso noto lo stesso presidente russo rispondendo al giornalista della Tass che gli ha chiesto se la proposta fosse stata discussa nei suoi colloqui.
Tregua olimpica, Putin: Xi Jinping me ne ha parlato
“Sì, Xi Jinping me ne ha parlato, abbiamo discusso della questione, l’abbiamo affrontata”, ha detto Putin senza fornire altri dettagli. Durante i colloqui con Macron ad inizio mese a Parigi, il presidente cinese aveva espresso il parere favorevole di Pechino. Il presidente ucraino Zelensky però si è detto scettico, non si fida di Mosca e parla di “pagina morta”. “Iniziative di questo tipo con la Russia non funzionano. Chi garantirà che durante il cessate il fuoco le sue forze non si avvicineranno alle nostre per poi passare all’azione?”. Così il presidente ucraino durante un punto stampa a Kiev.
Zelensky: “Con Mosca queste cose non funzionano”
Zelensky, invece, accoglie con favore un’altra proposta di Emmanuel Macron, quella di inviare istruttori sul territorio ucraino. “Formarsi in Ucraina è logico, ne abbiamo già parlato – ha spiegato – è più veloce che andare in Francia, persino in Polonia. Tutto questo sarebbe un passo che potrebbe incoraggiare altri Paesi. Si aprirebbe una nuova pagine in questa guerra”.
Situazione stazionaria nella regione di Kharkiv
Il presidente ucraino, che negli ultimi giorni aveva lanciato appelli disperati agli alleati di fronte all’avanzata di terra di Mosca, ha detto che la situazione nella regione di Kharkiv si è stabilizzata. “Oggi, le nostre forze di difesa hanno fermato i russi dove si trovano ora. Il punto più profondo della loro avanzata è di 10 km”, ha detto ai giornalisti.
Il nodo della conferenza in Svizzera
Xi Jinping e Vladimir Putin hanno discusso anche dell’invito rivolto a Pechino a partecipare ad un vertice ospitato dalla Svizzera sulla soluzione della questione ucraina, previsto a metà giugno. Lo ha spiegato lo stesso Putin, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass. Le valutazioni di Xi sembrano accantonare definitivamente la possibilità che la conferenza di metà giugno in Svizzera possa decollare, avendo la Russia da subito escluso la sua partecipazione. L’obiettivo dell’incontro, ha detto Putin, è “riunire quanti più Paesi possibile, per poter poi dire che è stata presa una decisione, presentandola alla Russia come un ultimatum. Questo non accadrà”.
Putin: non siamo stati invitati, va bene così
Per quanto riguarda l’assenza della Russia dalla conferenza, “non siamo stati invitati”, ha detto il presidente. “Inoltre, dicono che non ci vedono come partecipanti. Beh, se è cosi, va bene”. Lo ‘zar’ è poi tornato sul tema della legittimità del presidente ucraino. Tema rilevante in vista del 20 maggio, ha detto, se si presenterà la necessità di firmare un accordo. “Sarà sicuramente importante per noi perché se si tratta di firmare alcuni documenti, dovremo firmarli, in un ambito così importante, con le autorità legittime. Questo è ovvio”.
La scadenza del mandato di Zelensky
Il mandato del presidente ucraino in carica Zelensky scadrà la notte del 21 maggio. L’Ucraina avrebbe dovuto tenere le elezioni presidenziali a marzo, ma il voto è stato annullato perché nel Paese è in vigore la legge marziale. Il presidente cinese, nell’incontro riservato di ieri con Putin alla Zhongnanhai di Pechino, la cittadella rossa a due passi da Piazza Tienanmen, ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.
La Ue: Putin distorce la realtà, non è interessato alla pace
Nessun credito alle aperture di Putin da parte di Bruxelles. “Il presidente russo di solito distorce la realtà e i fatti. È lui che ha iniziato la guerra. Continua a mentire al suo popolo e alla comunità internazionale e dimostra con le sue azioni di non essere interessato alla pace. Se lo fosse, non intensificherebbe la sua guerra contro il popolo ucraino, con attacchi atroci contro infrastrutture e obiettivi civili”. Così il portavoce dell’Ue per gli Affari Esteri Peter Stano.