Roma, “Stop sgomberi+fasci appesi”: a Torre Maura manifesti con Nicola Franco a testa in giù
È partita la spedizione punitiva, all’insegna del dagli all’untore fascista. A Roma nel mirino dei centri sociali è finito Nicola Franco, presidente del VI municipio della Capitale, reo di aver sgomberato un centro sociale dopo 32 anni di occupazione abusiva degli anarchici. Un duro colpo per l’estrema sinistra che si sente intoccabile, grazie anche alla copertura della sinistra politica capitolina, e risponde con la violenza e i processi sommari.
Roma, a Torre Maura manifesti con Nicola Franco a testa in giù
Questa mattina a Roma nella zona della metro C di Torre Maura, sono comparsi alcuni manifesti con l’immagine del presidente del VI municipio Nicola Franco a testa in giù che saluta sorridente sullo fondo di una foto storica di piazzale Loreto. Come se il messaggio non fosse abbastanza chiaro segue la scritta “Stop sgomberi + fasci appesi”. Un manifesto programmatico che va oltre la minaccia di morte: la galassia anarchica-antagonista, cresciuta a violenza e antifascismo militante, ha nostalgia della mattanza di piazzale Loreto e augura, con tanto di fotomontaggio, al presidente Franco di fare la fine di Mussolini.
Gli anarchici si vendicano dello sgombero del centro sociale
Il “pericoloso” esponente di FdI, unico presidente di municipio di centrodestra, è colpevole di rispettare la parola presa con i cittadini per risanare i difficili quartieri del Municipio VI Le Torri combattendo sul campo degrado, criminalità, furti, spaccio e occupazioni abusive. Un “nemico” da eliminare per i bravi ragazzi dei centri sociali. Che si vendicano così dello sgombero dello scorso 7 maggio del centro sociale “Torre Maura occupato”. Uno spazio sottratto abusivamente per 32 anni, finalmente restituito alla cittadinanza.
Nei locali sorgerà una Casa della Salute
Nei locali sempre chiusi occupati senza alcuna finalità sociale da un gruppo di anarco-insurrezionalisti sorgerà una Casa della Salute. Locali, ha sottolineato Nicola Franco nel giorno del blitz delle forze dell’ordine, usati persino come base operativa di attività criminali. I manifesti sono la risposta democratica e dialogante dei “bravi ragazzi” dei centri sociali dediti alla violenza e particolarmente attivi nei quartieri più abbandonati della periferia romana.
Rampelli: siamo alle liste di proscrizione
In tanti, trasversalmente agli schieramenti, hanno espresso solidarietà a Nicola Franco, che non è tipo da lasciarsi intimidire. Tra i primi a commentare Fabio Rampelli, che si sofferma sul testo “delirante” che accompagna gli ‘inquietanti manifesti”. Tra i nemici si citano tra gli altri il Capo della Polizia e il Prefetto di Roma. “Praticamente una lista di proscrizione – dice il vicepresidente della Camera – con i nomi di chi è stato protagonista dello sgombero di un centro sociale di anarco-insurrezionalisti, oltretutto semi disabitato. Tutti a testa in giù, istituzioni, poliziotti, rettori, presidente del consiglio, ministri. Tutti appesi per i piedi coloro che vogliono fermare l’illegalità e restituire dignità alla tanta gente per bene, che si sente braccata da un lato dai clan e dall’altro dal degrado e dal sopruso di chi vuole imporre la sua legge con la forza”.