“Sciogliamo la Nato”: il candidato Pd Tarquinio sconfessato dal Nazareno: “Decide il partito la politica estera”

28 Mag 2024 20:46 - di Angelica Orlandi

“Sciogliamo la Nato”. Le parole di Marco Tarquinio, ex-direttore dell’Avvenire e candidato Pd alle elezioni europee 2024 nella circoscrizione Centro, diventano un caso. Matteo Renzi e Carlo Calenda montano subito la polemica, ma è gelo anche tra i dem. La campagna elettorale impone il silenziatore ai malumori interni ma c’è un limite a tutto. L’intemerata del candidato Pd mette in difficoltà il Nazareno e i commenti che girano nell’area riformista sono taglienti. “Tarquinio cerca la polemica solo per avere pubblicità”, riporta i rumors l’Adnkronos. Dal senatore dem Filippo Sensi una replica implicita via social dove posta la foto di una maglietta con scritto: “Ucraina nella Nato, ora”. E scrive: “Manifesto politico”. La politica estera continua a segnare una divaricazione netta di posizioni all’interno del Pd. Che non sta messo bene.

Il gelo del Pd sul candidato alle Europee Tarquinio

Queste le parole di Tarquinio che hanno determinato una faglia all’interno del posizionamento dei dem sui conflitti iin essere . “Ancora decine e decine di morti civili a Gaza, e nessuno si azzardi più a chiamarli ‘danni collaterali’. Usa e Ue fermino la guerra all’umanità di Netanyahu. O sciolgano l’alleanza con lui. La stessa cosa che dico per la guerra d’Europa. Se le alleanze non servono la pace e da difensive diventano offensive vanno sciolte. Sciogliamo la Nato. Non si può fare in un giorno, ma va fatto. Va costruita un’alleanza nuova e tra pari tra Europa e America”. Insomma una proposta choc. Un gelido e imbarazzato  Beppe Provenzano: “Com’è noto, Marco Tarquinio è un candidato indipendente. Le posizioni sulla politica estera e di sicurezza del Pd le esprime il Pd. E sono chiare e note. Le abbiamo ribadite nel programma per le Europee e, a chi vuole strumentalizzare, ricordo che la questione della Nato la sinistra italiana l’ha risolta con Berlinguer negli anni Settanta”. Replica secca del responsabile Esteri del Partito Democratico.

Renzi e Calenda uniti per un giorno: “Elly, vuoi mandare in Ue queste idee?

“Elly Schlein? Davvero vuoi mandare in Ue queste idee?”. Il leader di Azione, Carlo Calenda stavolta si ritrova in coppia con Matteo Renzi e tutta Iv che in batteria attacca la segretaria: “Il Pd con Marco Tarquinio -scrive il leader di Italia Viva- dice che per costruire la pace bisogna sciogliere la Nato; sconfessando l’Atlantismo degli ultimi 70 anni. Noi invece diciamo che per costruire la pace servono la Nato, l’Esercito europeo, la difesa comune e una politica estera, non questo Pd”. Ma il Pd vive un altro imbarazzo con i suoi candidati  che sembrano fare a gara ad esprimersi  in maniera eterodossa ripstto alle linee guida del partito. Un altro candidato che va per conto suo è Giorgio Gori. Le parole di Stoltenberg sulla restrizione alle armi ucraine? “La mia posizione è che se impieghi queste armi per colpire le posizioni da cui partono i razzi che colpiscono i centri abitati in Ucraina io penso che la cosa sia giustificata”. Ospite di Un Giorno da Pecora, il sindaco di Bergamo e candidato Pd alle europee ha lasciato tutti di sale. Quindi a suo avviso ha ragione Jason Stoltenberg?, gli chiedono i conduttori? “Io penso di sì”, ha concluso a Rai Radio1 Gori.

Il dem Alessandro Alfieri bacchetta Tarquinio: “Ci vuole equilibrio”

Capiamo bene perché Elly Schlein stia facendo campagna elettorale driblando i due fronti di guerra. Preferisce concentrarsi sulla politica interna, come oggi, attaccandosi alla polemica sul Ponte sullo Stretto. Ma il gioco di prestigio non funziona, il suo tallone d’Achille  resta pericolosamente la politica estera: in un momento in cui sale la tensione tra Mosca e l’Alleanza atlantica. E mentre il ministro degli Esteri polacco non ha escluso l’invio di soldati in Ucraina; e l’Fsb ha messo nel mirino “le intense attività delle truppe Nato” lungo il confine con la Russia. E  Putin durante una conferenza stampa al termine della sua visita in Uzbekistan ha avvisato che l’eventuale invio di truppe occidentali in Ucraina “è un’escalation e un altro passo verso un grave conflitto in Europa e un conflitto globale”. Ci vuole prudenza, tuona Alessandro Alfieri, membro della segreteria Pd e capogruppo in Esteri al Senato, interpellato dall’Adnkronos sulle parole di Marco Tarquinio. “Non temiamo lezioni e non accettiamo caricature da nessuno. E’ altrettanto chiaro che la complicata situazione internazionale richiede a tutti noi il massimo della responsabilità. Soprattutto ai candidati che sono nelle nostre liste. E’ bene dunque su questi temi sensibili avere maggiore prudenza ed equilibrio”. Così Alessandro Alfieri, membro della segreteria Pd e capogruppo in Esteri al Senato, interpellato dall’Adnkronos sulle parole di Marco Tarquinio.

 

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