Separazione delle carriere dei magistrati: il voltafaccia della sinistra, nel 2019 la chiedeva mezzo Pd

30 Mag 2024 16:08 - di Luisa Perri
separazione carriere

Sulla separazione delle carriere dei magistrati urge una massiccia dose di fosforo agli inquilini del Nazareno: a cominciare dalla segretaria Pd Elly Schlein.

Separazione delle carriere: il clamoroso voltafaccia del Pd documentato dal Foglio

Lo ha ricordato nei giorni scorsi Il Foglio, ricordando che il provvedimento non è una battaglia di destra, ma è una questione annosa, sul tavolo dei governi di tutti i colori politici. E va oltre, citando la mozione del 2109, firmata da uno dei candidati alla segreteria dem, Maurizio Martina.

Alessandro Alfieri (attuale deputato del Pd), Mauro Berruto (attuale deputato del Pd), Graziano Delrio (attuale deputato del Pd), Vincenzo De Luca (attuale governatore della Campania), Andrea De Maria (attuale deputato del Pd), Lorenzo Guerini (attuale deputato del Pd), Simona Malpezzi (attuale deputata del Pd), Matteo Mauri (attuale deputato del Pd), Matteo Orfini  (attuale deputato del Pd), Valeria Valente (attuale senatrice del Pd), Dario Parrini (attuale senatore del Pd), Francesco Verducci (attuale senatore del Pd) e Debora Serracchiani (attuale deputata del Pd, responsabile Giustizia della segreteria).

La Serracchiani firma oggi il contrario di quello scritto 5 anni fa

E proprio quest’ultima cinque anni fa firmava la mozione Martina che recitava testualmente: “Il tema della separazione delle carriere dei magistrati appare ineludibile”. Curioso che, proprio la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani, abbia invece firmato come prima firmataria la nota di queste ore contro la riforma Nordio sostenendo che “il disegno di legge costituzionale sulla riforma delle carriere è un duro colpo all’autonomia e all’indipendenza della magistratura”. “La separazione delle carriere – hanno tuonato allarmati Serracchiani e gli altri vertici del Pd – rischia invece di trasformare i pm in una sorta di super poliziotti o, al contrario, li rende subordinati al potere esecutivo”. Peccato che appena cinque anni prima sostenessero il contrario.

In queste ore su Twitter Chicco Testa, non certo un sovranista meloniano, ricorda i nomi citati dal Foglio aggiungendo “Cesare Salvi nella bicamerale voluta da D’Alema”.

 

 

 

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 1 Giugno 2024

    Serracchiani….. ???? Una dei tanti di quell’infausto partito politico che e’ il PD.
    Emblema del voltafaccia, doppiogiochisti, urlatori del nulla, fannulloni, scarica barili, pieni di fuffa, e quant’altro.
    Cosa ci si puo’ aspettare da questa gentucola tutta falce e martello, due necessari attrezzi da lavoro che loro impongono agli altri ma non buoni per loro, troppo sfaticati per usarli.

  • Giovanni Boasso 31 Maggio 2024

    A partire dalla Serracchiani per arrivare a Verducci questa è la indiscutibile dimostrazione che per i piddini i principi e le idee contano meno dei diktat di partito: se sono al governo la riforma la propongono, se sono all’opposizione la stessa riforma la osteggiano! Due pesi e due misure: questa è la COERENZA del PD!!!!

  • gianni 31 Maggio 2024

    Non c’è da meravigliarsi di certa gente. Qualsiasi cosa proponga il Governo Meloni si dichiarano contrari a prescindere. Vanno considerati per quello che sono, cioè “ideologicamente bastian contrari” sempre e su tutto. Fatto compassione!!!!!

  • fabio dominicini 31 Maggio 2024

    Son volubili e lunatici ! Si potrebbe chiedere la spiegazione di questo voltafaccia alla super segretaria del PD Schlein ed anche alla responsabile della giustizia Serracchiani .
    Ma forse 5 anni orsono giocavano ancora con le bambole…!?

  • Giuly 31 Maggio 2024

    I soliti bugiardi piddini

  • Willy 30 Maggio 2024

    Di cosa ci dovremmo stupire. Questi onorevoli (?) hanno fatto carriera sui voltafaccia.

  • renato deho 30 Maggio 2024

    Si stanno facendo i conti senza l’oste!