Toti interrogato per 8 ore. Depositata una memoria: “Ho sempre perseguito l’interesse pubblico”
È durato oltre otto ore l’interrogatorio del presidente della Liguria Giovanni Toti davanti ai pm di Genova, che indagano sulla presunta corruzione in Regione. Secondo quanto trapelato, Toti, assistito dall’avvocato Stefano Savi, ha risposto a tutte le contestazioni mosse dalla Procura, che aveva preparato oltre 100 domande. Il governatore, inoltre, secondo quanto emerso, ha depositato una memoria di 17 pagine, a corredo dell’interrogatorio.
Toti interrogato per quasi 9 ore: depositata anche una memoria
La memoria depositata da Toti ha lo scopo di spiegare, come emerso, “le linee politiche e morali che, da quando ho assunto l’onore di guidare Regione Liguria, hanno sempre informato l’attività perseguita dalla Giunta regionale nella unica prospettiva di servire il bene e l’interesse comune dei cittadini liguri e delle loro istituzioni”. Nella memoria Toti sottolinea che “c’è da parte mia la ferma volontà di collaborare alla ricostruzione della verità” per restituire “alla mia figura di uomo e di servitore dello Stato la dignità che ho costantemente cercato di preservare”.
Il governatore: “Ho sempre perseguito l’interesse pubblico”
“Nel mio percorso politico – scrive Toti – ho sempre cercato di perseguire l’interesse pubblico, il quale è il fine ultimo della mia azione politica. Tale fine è seguito non già mediante la contrapposizione con le rivendicazione dei privati quanto piuttosto attraverso la veicolazione di queste verso l’interesse della collettività e del territorio, modalità con la quale si realizza la migliore essenza dell’interesse pubblico”. E, ancora, sottolinea il governatore, nell’ordinanza di custodia cautelare “così come nell’intero impianto accusatorio si analizza solo una limitatissima parte dei rapporti tra amministrazione, Presidente, e mondo del lavoro e delle imprese. E di tale limitatissima parte si fa paradigma per tutto il resto”.
“Mai fatto pressioni, mai favorito qualcuno”
“Non ho mai travalicato le specifiche competenze degli enti e degli uffici preposti, mai ho ingerito nelle libere scelte e decisioni dei soggetti coinvolti mai ho fatto pressioni verso alcun soggetto, mai ho servito un interesse particolare in danno di quello collettivo”, si legge ancora nel documento, che sottolinea che “mai tale attenzione si è estrinsecata nel superare o modificare il parere dei propri uffici o le istruttorie degli organismi terzi, vedi gli uffici di autorità portuale. Il mio intervento in sede politico/funzionale si è sempre limitato strettamente al percorso autorizzativo tracciato dagli uffici preposti in ogni campo, circoscrivendosi a chiedere una attenzione coerente con le esigenze di rapidità del mercato, o di realizzazione delle opere sollecitate dagli altri organi amministrativi e di governo (porto, strutture Commissariali del sindaco Bucci) ovvero a sollecitare, all’interno dei percorsi amministrativi e legislativi, la solerzia e l’attenzione dei Comuni Liguri nel realizzare i piani strategici regionali”.
“Ogni euro incassato ha avuto una destinazione politica”
Quanto ai contributi economici ricevuti, “ogni euro incassato ha avuto una destinazione politica: nessun contributo ha prodotto arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti al mio partito o a terzi privati”, si legge nella memoria, nella quale Toti ricorda che “ogni dazione di denaro stata accreditata con metodi tracciabili e rendicontata. Del pari tutte le spese sostenute sono state rendicontate e pubblicizzate in termini di legge e anche oltre. I bilanci e i rendiconti sono stati (e sono ancora) pubblicati sui siti internet delle organizzazioni politiche a mio sostegno”.