Toti, oggi l’interrogatorio. L’avvocato: “Poco tempo per leggere le carte, ma nei contributi nessuna anomalia”
È fissato per il primo pomeriggio di oggi davanti al Gip l’interrogatorio di garanzia del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, posto ai domiciliari martedì nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Genova per corruzione. Secondo quanto lasciato intendere dai suoi legali, Toti non dovrebbe rispondere alle domande, poiché la difesa non ha avuto il tempo di approfondire le carte. “Abbiamo un fascicolo enorme da approfondire e lo abbiamo nelle nostre mani solo da ieri”, ha spiegato l’avvocato Stefano Savi.
Verso l’interrogatorio di Toti, la difesa: “Poco tempo per leggere gli atti”
“Prima di prendere posizioni o dare spiegazioni dobbiamo approfondire la lettura degli atti per capire su che cosa, dove e come fornire spiegazioni”, ha chiarito il legale, sottolineando che rispetto ai contributi economici erogati da singoli e imprese al Comitato Giovanni Toti la tracciabilità “sia in entrata che in uscita, è totale” e che “sono stati spesi tutti per necessità di tipo politico”.
Tracciabilità dei contributi “totale” e “nessuna anomalia nella spesa”
“Non c’è stata nessuna anomalia nella spesa, né a titolo personale, né a nessun altro titolo”, ha affermato ancora l’avvocato, informando anche sul piano politico “il presidente Toti farà le sue valutazioni, da quello che mi dice naturalmente sono valutazioni che non possono prescindere anche da un confronto che potrà essere fatto con condizioni diverse da quelle attuali, con tutte le persone che con lui hanno lavorato fino ad oggi e con i partiti che fanno parte della sua maggioranza”.
Il governatore “valuta il suo futuro politico”
Sul tema, mentre la sinistra invoca a gran voce le dimissioni, il centrodestra resta cauto, specie alla luce del fatto che i contorni di quanto contestato a Toti, che continua a dirsi del tutto estraneo, sono ancora tutti da chiarire. “Non conosco le carte perché non è mio compito approfondirle, si approfondiranno anche le carte, cerchiamo di capire il contesto, ne parleremo tra forze politiche”, ha commentato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo alle domande dei giornalisti e ricordando che “ci deve essere la possibilità di tutti di dimostrare con serenità la propria innocenza partendo dalla presunzione di innocenza”.
Il centrodestra ribadisce: “Presto per parlare di dimissioni”
In un’intervista al Corriere della Sera di oggi, il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha detto che “per quello che ho letto finora, non vedo queste ipotesi di reato”. “Io non sono un giudice, non assolvo ma non condanno prima che la giustizia abbia fatto per intero il proprio corso. E qui siamo veramente agli inizi”, ha aggiunto, non nascondendo le sue perplessità sulla tempistica dell’inchiesta e sulle ipotesi di reato, che per l’esponente azzurro cozzano con il fatto che i contributi ricevuti da Toti “sono stati tutti regolarmente registrati”.
Gasparri: “Le intercettazioni? Slang politico, non va preso alla lettera”
Quanto alle intercettazioni per Gasparri “se stessimo ad analizzare parola per parola quello che diciamo al telefono anche solo con i nostri familiari, saremmo tutti in grande difficoltà…”. “Il linguaggio, chiamiamolo pure slang, politico e no, quando si parla liberamente non va preso alla lettera. Io guardo alla sostanza. Cosa c’è, se c’è, di illegale in quegli atti?”, si è chiesto l’esponente azzurro, per il quale parlare di dimissioni di Toti è prematuro: “Ancora sappiamo pochissimo, siamo proprio agli inizi. Vedremo gli sviluppi, sentiremo cosa dirà, poi tutti insieme valuteremo”.