2 giugno, festa dell’Italia che guarda all’Europa. Applausi per Mattarella, selfie per Giorgia ai Fori imperiali
«I Padri della Patria erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano un’Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà». Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato ieri alle Forze armate in occasione della Festa della Repubblica: un invito ad aprirsi all’Europa pur rispettando la tradizione e la storia dell’Italia e, in particolare, la sua Costituzione.
Ci si può aprire all’Europa anche rispettando le radici, anche con ritrovato orgoglio nazionale. E’ questo il senso di un altro intervento atteso per il 2 giugno: quello di Giorgia Meloni. Con tanto di dedica: «A chi crede nel valore della libertà, dell’unità nazionale e dell’identità di popolo. Con orgoglio celebriamo oggi i 78 anni della nascita della Repubblica italiana – ha affermato la premier – e ne onoriamo storia e tradizioni. Grazie a chi, anche sacrificando la propria vita, ha reso l’Italia la Nazione che è, e a chi ogni giorno, con onore e coraggio, contribuisce a renderla forte, unica e rispettata nel mondo. Buon 2 giugno a tutti! Festa della Repubblica».
Calorosi applausi hanno accolto il capo dello Stato al suo arrivo a via dei Fori Imperiali per la tradizionale e sentita parata militare, aperta dalla sfilata dei sindaci e dall’Inno cantato da Claudio Baglioni. E calda accoglienza anche per la premier. Che ha lasciato l’altare della patria a piedi e ha raggiunto via dei Fori imperiali tra cori e grida di «Giorgia Giorgia» che l’hanno accompagnata fino alla tribuna dove siedono le autorità. Tanti i cittadini, molti con bambini al seguito, che l’hanno avvicinata per uno scatto, chiedendo un selfie o una semplice stretta di mano.
«Questa festa – ha commentato Meloni – è importante anche perché siamo in una campagna elettorale per le elezioni Europee e in fondo questa festa ci ricorda anche la prima idea di Europa, che era un’idea di Europa che immaginava che la sua forza, la forza della sua unione, fosse anche la forza e la specificità degli Stati nazionali. Forse dovremmo tornare a quell’embrione di idea europea e di sogno europeo». E ancora. «Questa festa è molto importante – ha aggiunto – anche perché in questa fase noi siamo in una situazione nella quale tante certezze sono in discussione, la pace per esempio, e c’è bisogno della Repubblica, della Nazione, c’è bisogno dello Stato per affrontare queste situazioni con responsabilità».
«Il nostro contributo, e in esso delle Forze Armate, alla causa della pace e della stabilità internazionali – ha a sua volta sottolineato Mattarella – è più che mai prezioso nell’odierna situazione caratterizzata da devastazioni e aggressioni alle popolazioni civili in Europa e in Medio Oriente. La Repubblica è grata alle donne e agli uomini delle Forze Armate per i compiti assolti negli impegnativi teatri operativi ove sono chiamati ad operare, nell’ambito delle missioni delle Nazioni Unite, di quelle frutto della solidarietà fra i Paesi dell’Alleanza Atlantica, delle decisioni alle quali abbiamo concorso in sede di Unione Europea».