5Stelle, la resa dei conti è cominciata. Raggi e Dibba al lavoro per defenestrare il malconcio Conte

21 Giu 2024 9:50 - di Gloria Sabatini

Brutte ore per Giuseppe Conte, minacciato dal pressing del fondatore Grillo e della vecchia guardia 5Stelle pronta a fare pesare all’ex premier la caporetto elettorale alle europee. L’operazione defenestrazione è partita. Da una parte c’è l’avvocato del popolo che scende in piazza con il Pd contro le riforme del “governo cattivo”, dall’altra il comico genovese pronto a tornare al comando per rinvigorire lo smalto dei vecchi tempi,  quelli del vaffa e della scatoletta di tonno.

5Stelle, parte il redde radionem. Conte in bilico

Il redde rationem è iniziato. I protagonisti delle origini, Virginia Raggi, Roberto Fico e “Dibba”, sono pronti a schierarsi con Grillo nella pugna contro il leader malconcio. L’ultima mossa di Di Battista parla chiaro: venerdì 28 giugno consegnerà in Senato le firme raccolte per chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina. L’appuntamento è in Piazza delle Cinque Lune, per contarsi e far sentire il fiato sul collo all’ex premier. Sul fronte opposto i contiani di ferro, Patuanelli, Todde, Maiorino, che temono passi indietro.

Raggi e Di Battista scaldano i muscoli

La sconfitta elettorale, il dato più basso dal 2013, ha riaperto antiche  ferite. La vecchia guardia torna a ruggire con Grillo che smania per riprendere in mano il movimento. E tornare alle idee radicali e visionarie di una volta, al di fuori degli steccati destra-sinistra che invece imprigionano Conte. “Ha preso più voti Berlusconi da morto che Conte da vivo”, è stata la battuta velenosa di Grillo che ha aperto la sfida, con la risposta piccata del presidente 5Stelle. Poi si è auto-intervistato sul blog ribadendo l’importanza della regola dei due mandati.

Grillo scalpita per tornare alle origini

“È un principio fondativo M5s”, scalpita Grillo, anzi, dovrebbe diventare principio costituzionale”. Solo solo tre i punti in comune con l’amico-nemico, a partire dalla guerra (“Come si fa ad essere d’accordo con la guerra?”, ironizza il comico). Molti dei protagonisti delle origini (Raggi, Toninelli e Fico), però, hanno giù alle spalle due mandati e questo complica la matassa. L’unico con un solo mandato è Di Battista che per il 28 giugno ha convocato  una manifestazione davanti al Senato. Prima vedrà la Raggi per fare il punto  e tentare l’operazione defenestrazione di Conte. Tra i fedeli al capo spicca la governatrice della Sardegna, Alessandra Todde: “Mi sono stufata di certa gente”. “Sembra un progetto di rivalsa – fa eco la senatrice Maiorino – ma la base degli attivisti è con noi, anche sulla regola del doppio mandato”.

Raggi: non sono interessata alla leadership

Intanto la Raggi prova a gettare acqua sul fuoco. “Mi sono limitata a porre dei temi. Non era mia intenzione attaccare Giuseppe Conte nella sua persona. E non ho insidiato la sua leadership, cosa a cui non sono interessata”. Così in queste ore l’ex sindaca di Roma finita nella bufera per alcuni colloqui riportati dai media sulle sconfitte alle europee. La consigliera capitolina, però, è più attiva che mai. E ha incontrato Grillo in occasione dell’ultima trasferta a Roma del garante M5S. E guarda caso l’ingenua Virginia in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 17 giugno ha invocato un “ritorno alle origini” del movimento e ha lamentato che la creatura fondata da Grillo e Casaleggio si è “chiusa in se stessa”.

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