Al G7 il monito del Papa sull’Ai: “La scelta sia sempre dell’uomo. Servono etica e sana politica”

14 Giu 2024 16:43 - di Viola Longo
papa g7 intelligenza artificiale

Accolto da un grande applauso da parte dei leader riuniti per il panel del G7 sull’intelligenza artificiale, Papa Francesco ha tenuto un discorso in gran parte centrato sulla necessità che “la scelta” resti sempre in capo agli esseri umani e, dunque, anche alla politica, che è baluardo contro il “paradigma tecnocratico”. Serve, ha ammonito il Pontefice, un “ethos” forte in grado di salvaguardare il “valore” e la “dignità” della persona umana. “Papa Francesco ci fa un grande onore a essere qui”, ha detto il premier Giorgia Meloni introducendo il discorso di Bergoglio e ricordando che “è la prima volta che un pontefice partecipa a una riunione del G7”. “Quindi, inevitabilmente, è un momento davvero storico“, ha commentato Meloni, spiegando che “non lo ringrazierò mai abbastanza per essere qui con noi”.

Meloni: “Un momento storico, le sue parole fonte di ispirazione per tutti noi”

“Le sue parole sono fonti di ispirazione per tutti noi”, ha poi detto Meloni dopo l’intervento del Pontefice, che ha nuovamente ringraziato anche per la disponibilità a rimanere per seguire gli altri interventi: “Sappiamo che è impegnativo, quindi grazie davvero”. Il Papa è stato accolto con grande calore da tutti i leader presenti. Non solo i sette, ma anche gli altri che sono stati invitati dalla presidenza italiana. Con alcuni il Pontefice, che ha fatto il giro del tavolo in sedia a rotelle seguito da Meloni, ha scambiato saluti particolarmente affettuosi: dal suo connazionale, il presidente argentino Javier Milei, al primo ministro indiano Nerendra Modi, fino al presidente brasiliano Luis Inàcio Lula, al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e al re giordano Abdallah II.

Il Papa al G7: “La scelta sia sempre dell’uomo, mai dell’intelligenza artificiale”

Il Papa ha avvertito i leader globali che “condanneremmo l’umanità a un futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacità di decidere su loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine”. “Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di garantire e tutelare uno spazio di controllo significativo dell’essere umano sul processo di scelta dei programmi di intelligenza artificiale: ne va della stessa dignità umana”.

La richiesta di mettere al bando “armi letali autonome”

“Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita ad un essere umano”, ha proseguito il Pontefice, chiedendo la messa al bando delle “cosiddette ‘armi letali autonome’, cominciando già da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano”. Il Papa poi ha messo in guardia i leader presenti al G7 dal rischio dell’impatto che “uno strumento complesso” come l’intelligenza artificiale può avere sulla vita degli esseri umani. È un tema, ha detto, che “entusiasma e genera timori”, che può portare “grandi ingiustizie”, ma anche grandi benefici, come la “democratizzazione dell’accesso al sapere”.

La necessità di un “ethos” che riconosca il valore e la dignità della persona umana

“Si registra come uno smarrimento o quantomeno un’eclissi del senso dell’umano e un’apparente insignificanza del concetto di dignità umana. Sembra che si stia perdendo il valore e il profondo significato di una delle categorie fondamentali dell’Occidente: la categoria di persona umana”, ha quindi avvertito il Pontefice, sottolineando che “è così che in questa stagione in cui i programmi di intelligenza artificiale interrogano l’essere umano e il suo agire, proprio la debolezza dell’ethos connesso alla percezione del valore e della dignità della persona umana rischia di essere il più grande vulnus nell’implementazione e nello sviluppo di questi sistemi”. “Non dobbiamo dimenticare – ha detto Bergoglio – che nessuna innovazione è neutrale. La tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la società umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre”. Anche i sistemi di intelligenza artificiale non fa eccezione e per questo devono essere “ordinati al bene di ogni essere umano. Devono avere un’ispirazione etica”, il monito del Papa, che ha fatto esplicito riferimento all’algoretica.

Il ruolo della “sana politica” per “guardare con fiducia all’avvenire”

“Spetta ad ognuno fare buon uso” dell’intelligenza artificiale e “spetta alla politica creare le condizioni perché un tale buon uso sia possibile e fruttuoso”. “Davanti a tante forme di politica meschine e tese all’interesse immediato – ha proseguito Francesco – la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine. Il potere politico fa molta fatica ad accogliere questo dovere in un progetto di Nazione e ancora di più in un progetto comune per l’umanità presente e futura'”. Poi, richiamando l’enciclica Laudato si’, Bergoglio ha sottolineato che la “sana politica” è necessaria “per guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire” e avvertito che “le gravi carenze strutturali” che affliggono “la società mondiale” richiedono “reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti”.

Il monito contro il “paradigma tecnocratico”

Bergoglio, che a braccio è tornato a citare il romanzo Il padrone del mondo di Robert Hugh Benson, ha detto che “solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi. In tal modo, un’economia integrata in un progetto politico, sociale, culturale e popolare che tenda al bene comune può aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo”. “Il paradigma tecnologico incarnato dall’intelligenza artificiale – ha avvertito -rischia allora di fare spazio a un paradigma ben più pericoloso, che ho già identificato con il nome di ‘paradigma tecnocratico’. Non possiamo permettere a uno strumento così potente e così indispensabile come l’intelligenza artificiale di rinforzare un tale paradigma, ma anzi – ha concluso il Pontefice – dobbiamo fare dell’intelligenza artificiale un baluardo proprio contro la sua espansione”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *