Bertinotti avverte i compagni: “Non si rinasce con la piazza. Così la sinistra perderà in tutta Europa”

21 Giu 2024 11:57 - di Alessandra Danieli

Rinascita della sinistra dopo l’esibizione muscolare di piazza Santi Apostoli contro il governo? Ma quando mai. Fausto Bertinotti, storico leader di Rifondazione Comunista ed ex presidente della Camera, che di ‘cose di sinistra’ se ne intende avverte i compagni. “È un grave errore solo pensare che la sinistra sia rinata”, dice intervistato dal Tempo, “così come non è giusto parlare di piazzetta. L’aspetto positivo, a mio parere, sono gli studenti e gli insegnanti mobilitatisi per la Palestina, per le questioni sociali. Ma non certamente la sinistra”.

Bertinotti: la sinistra non rinascerà con la piazza

Bertinotti non crede  a un nuovo punto di partenza. “Forse anche meno. Parlo di movimenti, non della sinistra, ovvero di uno stato di agitazione, che comincia a manifestarsi. Mi riferisco a filini d’erba che andrebbero coltivati. Al momento sono soli germogli”. Sinistra piccola, irriconoscibile. “Ai miei tempi c’era una sinistra che conquistava il mondo, qui invece siamo di fronte a una che ha appena finito di perdere in quasi tutta Europa. Questo è, senza ombra di dubbio, il momento della sconfitta del movimento operaio e di ciò che rinasce in quel campo”.

Il Pd che fagocita il M5S? Ho un’idea diversa

Il possibile flirt tra Pd e M5S non lo appassiona. “Si possono determinare alleanze, ma l’idea che possa esserci la fagocitazione di una forza nell’altra non esiste. Ho un’opinione diversa. Tutte le forze di opposizione dovrebbero dismettere le loro sovranità e metterle a disposizione per un processo costituente. Che determini la possibile nascita di una grande organizzazione che si opponga, in modo unitario, alle politiche dell’attuale governo. Per cambiare davvero -dice Bertinotti – ognuno dovrà mettersi in discussione”.

Renzi e Calenda in fuga, non so per andare dove

Renzi e Calenda? “Li vedo in fuga, nessuno li ha cacciati. Non so per andare dove. Per avviare una fase costituente – spiega l’ex presidente della Camera – i dem dovrebbero innanzitutto superare il problema delle correnti. Le correnti non devono essere sommerse. Che mille fiori fioriscano, come spiegava bene Mao, non è un qualcosa di negativo. La condizione, però, è che debbano essere portatrici di pensiero politico e non utilizzate solo per difendere pezzi di classe dirigente”. Ogni riferimento alla Schlein è voluto.  E Conte? “Il posizionamento dei 5 Stelle come forza populista trasversale è venuto meno. Non è facile ritrovare una collocazione quando perdi sfide come quella sul reddito di cittadinanza, senza lottare”.

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