Bloomberg e Politico incoronano Meloni: in Europa non si possono fare i conti senza di lei

21 Giu 2024 18:58 - di Adriana De Conto

Difficile che la nomina della presidente della Commissione europea  – tecnicamente, Ursula von der Leyen,  o eventuali nomi nuovi che usciranno dal tavolo delle trattative – possa avvenire senza l’ok della premier Giorgia Meloni. A spiegarlo in un articolo su Politico.eu è Sophia Russack, ricercatrice presso il think tank  Center for European Policy Studies. L’analista fa due considerazioni, una tecnico- numerica e una prettamente politica, il cui punto di caduta è che c’è scetticismo sul fatto una presidenza di commissione possa entrare in carica senza senza il sostegno del primo ministro italiano. Sulle mosse della premier italiana sono puntati gli occhi di osservatori e analisti internazionali. Le osservazioni della premier contro il “metodo” usato alla cena dei capi di governo su un accordo “chiuso” a tavolino e preconfezionato hanno lasciato il segno. Meloni è “inaggirabile”, come i più avvertiti osservatori hanno segnalato. Le grandi agenzie internazionali sterzano dunque sul ruolo di Giorgia Meloni. Nella stessa giornata arriva anche l”autorevole agenzia economica Bloomberg  in un fondo firmato da Marc Champion a dare Meloni quel che è di Meloni. Macron e Scholz sono avvertiti.

Bloomberg: “I leader europei dovrebbero darle il rispetto che merita”

Giorgia Meloni merita il rispetto” dai leader europei. Non regaliamo ai populisti colei che potrebbe costruire un modello di destra europea alternativo rispettato a quello paventato da altre formazioni di destra. L’autorevole agenzia economica prosegue: “I leader europei dovrebbero fare tutto il possibile” e “darle il rispetto che merita”. Che tradotto significa includerla nel recente giro di consultazioni sulle nomine top in Ue

Politico.eu: “Difficile nominare un commissario Ue senza il sostegno d Meloni”

L’analisi di Politico. eu  rileva che tecnicamente, Ursula von der Leyen non ha bisogno del sostegno di tutti i leader dell’Ue per tornare alla guida della Commissione. Può farcela con il sostegno della maggioranza e senza l’appoggio della premier Meloni. Ma questo dice poco. Perché, si legge “non vedo un nuovo presidente della Commissione entrare in carica senza il sostegno del primo ministro italiano”. E’ la convinzione della  Russack nell’articolo dal titolo ‘Von der Leyen, Meloni e la battaglia per i top job a Bruxelles: quale sarà il prossimo passo?’. Secondo l’edizione europea dell’autorevole sito americano, la leader della terza economia del blocco è uno dei pochi capi di governo che sono usciti rafforzati dalle elezioni europee. E’ un fatto incontrovertibile.

Un funzionario Ue a Politico: “Non si può continuare a ignorare Meloni”

E’ uno dei ragionamenti chiave nelle cancellerie europee il ruolo che le recenti elezioni le hanno decretato.  “Non si può continuare a ignorare Meloni”, ha precisato un diplomatico dell’Ue. Il quale ha avvertito che le cose potrebbero degenerare rapidamente se nessuno dovesse aprire un dialogo con Roma. Un altro funzionario Ue, citato sempre da Politico, ha sottolineato che “non esiste un boicottaggio contro la Meloni” da parte dei negoziatori del Ppe, dei socialisti e dei liberali. “Non c’è alcuna intenzione di includere l’Ecr nella coalizione. Ma c’è rispetto per il ruolo della Meloni nel Consiglio europeo”, ha aggiunto.

Ue, niente accordo senza Meloni

“Ma cosa vuole veramente Meloni?” si interroga Politico.eu, dando per scontato – dal suo punto di vista – che l’Ecr non farà parte della coalizione che sostiene von der Leyen; ed evidenziando come la premier abbia già lanciato segnali di avvertimento dicendo che non è contenta di essere esclusa dai negoziati sui top job. Secondo cinque diplomatici dell’Ue, la premier italiana – in termini di richieste – continua a tenere le carte ben coperte. “Ha gli occhi puntati su un portafoglio economico di primo piano” insieme a una vice presidenza esecutiva, scrive Politico. Secondo il sito Politico  “uno dei nomi più gettonati è Raffaele Fitto”, mentre a Roma e Bruxelles circola il nome dell’attuale capo dell’intelligence, Elisabetta Belloni, per il ruolo di Alto commissario per la Politica estera dell’Ue. Ma, secondo le fonti, le possibilità che Belloni ottenga quel ruolo sembrano scarse poiché la Meloni sembra più interessata a un portafoglio economico. Inoltre nell’attuale pacchetto di nomine su cui si continua a negoziare – e che prevede von der Leyen alla Commissione, Metsola al Parlamento e Costa al Consiglio – quell’incarico dovrebbe essere assegnato alla premier estone, Kaja Kallas.

Bloomberg: “Meloni deve essere trattata come un giocatore di alto livello”

Infine Bloomberg applaude Meloni e la sua reazione decisa dopo i pre negoziati in Europa: ha avuti una reazione da top player. Dimostra– aggiunge Champion – “che si aspetta in cambio di essere trattata come un giocatore di alto livello, non come un emarginato. Ha sicuramente ragione. I leader dei partiti centristi del continente sono stati arroganti e tatticamente miopi nel snobbarla”. Avviso ai naviganti:  oggi non si possono i conti senza Meloni e i suoi voti.

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