Bracciante morto a Latina, il datore di lavoro indagato per omicidio colposo. Lollobrigida: “Sia fatta piena luce”

20 Giu 2024 13:03 - di Agnese Russo
bracciante latina

È stato indagato per omicidio colposo, oltre che per omissione di soccorso, il titolare dell’azienda agricola di Latina per la quale lavorava Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto ieri dopo il gravissimo incedente di lunedì nel quale aveva perso un braccio e riportato altre lesioni. “Navi”, come veniva chiamato, era stato abbandonato davanti casa, con il braccio messo in una cassetta della frutta, nonostante la moglie che era con lui avesse chiesto disperatamente di portarlo in ospedale.

Il titolare della ditta indagato per omicidio colposo

Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, per i carabinieri ci sarebbe stato proprio il titolare della ditta, Antonello Lovato, alla guida del veicolo con cui Singh è stato riportato e abbandonato a casa. Lovato, assistito dagli avvocati Valerio Righi e Stefano Perotti, è inoltre indagato per violazione delle disposizioni in materia di lavoro irregolare e non si esclude l’ipotesi che la Procura possa valutare anche il reato di caporalato.

Lollobrigida: “Sia fatta piena luce. Il governo in prima linea contro lo sfruttamento sul lavoro”

“Esprimo il mio cordoglio per la morte del bracciante indiano deceduto dopo essere rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro e abbandonato senza che nessuno gli prestasse soccorso. Il governo Meloni è in prima linea su tutti i fronti per contrastare qualunque forma di sfruttamento sul lavoro. Siamo di fronte a una tragedia che non ci può lasciare indifferenti e sulla quale andrà fatta piena luce”, ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. “Con il Ministero del Lavoro e la Regione Lazio continuiamo a lavorare in modo concreto contro chi elude la legge e non ha rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori. In Italia non c’è spazio per chi vuole operare fuori dalle regole”, ha proseguito Lollobrigida, che come primo provvedimento da ministro firmò proprio la legge contro il caporalato.

Calderone sente l’Ispettorato del lavoro

Di “barbarie” ha parlato poi il ministro del Lavoro, Marina Calderone, assicurando “ogni più ampia assistenza alle autorità per verificare e accertare i fatti. E fare in modo che chi li ha commessi, venga punito”. Il ministro ieri ha avuto un colloquio con il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Paolo Pennesi. “Adesso ci siamo concentrati sull’accertamento dei profili di responsabilità che diventano anche gravi visto che il lavoratore è deceduto e quindi si tratta di un infortunio mortale e i nostri Carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro stanno aiutando l’Arma territoriale indicata dal Procuratore per l’indagine”, ha spiegato Pennesi all’agenzia di stampa Adnkronos, ricordando che “agricoltura ed edilizia sono i primi due settori nei nostri obiettivi di vigilanza”. Pennesi, quindi, ha riferito che il Nucleo ispettorato del lavoro affianca i carabinieri che indagano sul caso e che “c’erano 4 persone al lavoro nell’azienda: due regolari e due irregolari. I due irregolari erano Satnam Singh e la moglie”. “Facciamo interventi sia diurni che notturni per contrastare il lavoro nero”, ha aggiunto.

Procaccini: “Vicenda disumana, sia da monito per tutti”

Di “vicenda disumana” ha parlato poi l’eurodeputato di FdI, Nicola Procaccini, sottolineando che il caso “deve essere da monito a tutte le istituzioni per combattere ogni forma di sfruttamento e lavoro irregolare, garantendo al contempo percorsi efficaci di incentivazione e inquadramento dei flussi migratori regolari”. “È importante che attorno a questa vicenda sia subito scattata la ferma condanna e indignazione collettiva, insieme alla concreta presa di posizione delle istituzioni locali e nazionali. Tragedie come quella di Latina – ha aggiunto – sono inammissibili, tanto più che il bracciante tragicamente deceduto è esponente di quella comunità indiana, a cui va la mia solidarietà, che soprattutto nella provincia di Latina è esempio virtuoso di una integrazione tra imprese e lavoratori stranieri che ha contribuito al rilevante sviluppo del fiorente settore agroalimentare”.

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