Cala la corruzione in Italia: meno richieste da funzionari infedeli per concedere agevolazioni o servizi

6 Giu 2024 14:59 - di Marta Lima

In calo la corruzione, in Italia, ma i numeri restano alti. Il dato confortante è che le richieste alle famiglie di denaro o altro in cambio di agevolazioni, beni o servizi sono in diminuzione: è quanto emerge dal report dell’Istat sulla corruzione in Italia (anno 2022-2023). Nell’ultima indagine si riscontra una diminuzione dal 2,7% al 1,3% delle richieste ricevute dalle famiglie nel triennio precedente rispetto all’edizione del 2015-2016; i cali più consistenti riguardano i settori lavoro, uffici pubblici, sanità e giustizia. Scende al 2,7% la quota di cittadini, tra i 18 e gli 80 anni, cui sono stati offerti denaro, beni o agevolazioni in cambio del voto (rispetto al 3,7% nel 2015-2016).

I dati Istat sulla corruzione

Corruzione più accettata se serve a trovare lavoro a un figlio, dice ancora il Report dell’Istat, secondo cui è ritenuto accettabile che un genitore offra o accetti di pagare per trovare lavoro a un figlio da circa 8milioni e 695mila cittadini (il 20,1% dei cittadini di 18-80 anni; per il 7,4% è sempre accettabile, per il 12,7% solo in alcune circostanze), mentre farsi raccomandare da familiari o amici per essere assunto è ritenuto accettabile per il 15,9%. Solo il 4,5% (1milione 947mila) dei cittadini ritiene, invece, accettabile ottenere regali, favori o denaro in cambio del proprio voto alle elezioni.

La vicinanza a fenomeni di scambio illegale favorisce l’accettazione di comportamenti illeciti. La quota di persone che esprimono tolleranza è più alta tra coloro che hanno dichiarato di conoscere qualcuno a cui è stato richiesto di fornire denaro o altro in cambio di beni o servizi. Questa maggiore indulgenza riguarda particolarmente i comportamenti collegati all’ottenimento di un impiego per sé (il 24,2% lo ritiene accettabile, almeno in alcune circostanze) o per un proprio figlio (28,7%).

Imprenditori meno tolleranti alle richieste estorsive

La tolleranza viene espressa, invece, in quota minore tra gli imprenditori e i lavoratori autonomi che personalmente non hanno ricevuto alcuna richiesta, in particolare la raccomandazione da parte di familiari o amici per essere assunto è ritenuta accettabile solo dall’11,8%; che un genitore offra denaro per trovare lavoro a un figlio dal 17,3%; cercare di ottenere benefici assistenziali cui non si avrebbe diritto dal 4,3%; offrire denaro a figure professionali dal 3,7% e ottenere regali, favori o denaro in cambio del proprio voto dal 3,3%.

La tolleranza espressa varia in qualche misura a seconda del contesto, e risulta più frequente per chi vive in comuni centro di aree metropolitane (offrire denaro è accettabile per il 12% dei cittadini, farsi raccomandare per il 21,4%, ottenere benefici assistenziali senza diritto per l’11%, pagare per trovare lavoro a un figlio per il 24,1% e ottenere qualcosa in cambio del proprio voto per il 9,5%).

Nelle regioni del Centro, che sono anche quelle che soffrono la maggiore prevalenza del fenomeno, si evidenzia una tolleranza superiore rispetto all’offrire denaro (11,1%), ottenere benefici assistenziali senza diritto (10,7%) e ottenere qualcosa in cambio del proprio voto (9,3%), mentre riguardo il farsi raccomandare, oltre che al Centro (17,6%), la tolleranza risulta più diffusa al Nord-ovest (17,6%), e riguardo il pagare per trovare lavoro a

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