Complotto “fascista” alla Camera! La sbalorditiva tesi del dem Scotto sulle sanzioni che lo hanno colpito

14 Giu 2024 18:49 - di Agnese Russo
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“Dai fascisti io non mi faccio giudicare”. All’indomani delle sanzioni comminate dall’Ufficio di presidenza della Camera per i disordini dei giorni scorsi, il deputato Pd Arturo Scotto ha sentito la necessità di dimostrare il suo afflato democratico e costituzionale delegittimando l’organo parlamentare. “Forse sono stato sanzionato perché antifascista”, ha detto, offrendo una spiegazione a questa ipotesi piuttosto sbalorditiva.

Il Pd Scotto e l’ipotesi di un complotto “fascista” ai suoi danni

“Sono stato sanzionato, ma ancora non capisco il perché. Come è evidente dai video non ero nell’emiciclo durante l’aggressione al deputato Donno. Forse sono stato sospeso perché antifascista e ho protestato in maniera forte quando un deputato leghista ha fatto il segno della Decima Mas in Aula”, ha lamentato il deputato dem, aggiungendo che “ogni sincero democratico dovrebbe indignarsi”. “D’altra parte, dopo l’inchiesta di Fanpage a Piazza Pulita sull’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia molte cose sono più chiare. Tanti avranno notato come il deputato Trancassini nei video faceva il saluto gladiatorio nelle adunate dei giovani di FdI”, ha detto Scotto, aggiungendo che “Trancassini, in quanto questore, è tra quelli che più ha spinto in Ufficio di Presidenza per la sospensione mia e degli altri colleghi del Pd”. “Una scelta politica, dunque. Sulla quale sarebbe giusto riflettere. Ma io dai fascisti non mi faccio giudicare”, ha concluso.

La composizione dell’Ufficio di presidenza e le sanzioni comminate

Ora, vale forse la pena ricordare che dell’Ufficio di presidenza fanno parte 22 deputati, 12 di maggioranza e 10 di opposizione. Le sanzioni hanno raggiunto 10 parlamentari, 6 della maggioranza e 4 dell’opposizione. Le più severe sono state proprio nei confronti dei deputati di maggioranza, con sospensioni dai 15 ai 7 giorni, a seconda delle circostanze in cui sono stati coinvolti. Per i deputati di opposizione i giorni di sanzione sono stati meno della metà: al netto di Nico Stumpo del Pd che ha avuto una settimana, gli altri hanno avuto tra i 4 e i 2 giorni si sospensione. Scotto ne ha avuti 2.

Trancassini chiarisce le idee al collega dem e annuncia: “Ci vediamo in tribunale”

Questo per quanto riguarda i numeri, che insomma non sembrano proprio corroborare la tesi di Scotto. Poi c’è il merito: “L’onorevole Scotto è stato sanzionato per la sua condotta violenta, non per le sue idee. Ci sono dei video che lo dimostrano, non degli audio”, ha chiarito Trancassini, ricordando che “le sanzioni sono state decise a maggioranza dall’Ufficio di presidenza, composto da tutte le forze politiche, come è previsto dal regolamento e dalla nostra democrazia. E forse è proprio questo il problema del Pd”. “Quanto all’accusa di essere fascista ribadisco che non lo sono oggi e non lo sono mai stato. Per me parla la mia storia personale e soprattutto quella di amministratore locale che avrò il piacere di raccontare in tribunale quando incontrerò il collega Scotto a seguito della querela che mi affretterò a depositare al più presto”, ha concluso Trancassini.

Gardini: “Scotto potrebbe farsi eleggere in Cina”

È stata poi la deputata di FdI Elisabetta Gardini a ricordare che era stato proprio il Pd a chiedere con insistenza la convocazione dell’Ufficio di presidenza. E ora “un suo parlamentare solo perché raggiunto al pari di altri dall’esclusione dall’Aula per il comportamento tenuto nella stessa, dice che non si fa giudicare dai fascisti, con disprezzo per un organo il cui rango assume rilievo costituzionale”. “È una dichiarazione emblematica perché in essa vi è tutta l’arroganza, la supponenza e la faziosità della sinistra di cui Scotto è espressione”, ha proseguito Gardini, ponendo alcune domande: “Se l’organo della Camera giudicante è fascista, perché il suo partito ne ha invocato, lui compreso, l’intervento? Non è forse che l’organo sia diventato fascista perché ha sanzionato Scotto e non lo sarebbe stato se non lo avesse punito?”. “È chiaro a questo punto che Scotto o si fa giudicare dai comunisti o rifiuta il giudizio. Potrebbe cercare di farsi eleggere in Cina, dove di comunisti ce ne sono tanti, ma non pensi che in quel Paese basti essere tali per non essere puniti quando si sbaglia”, ha concluso.

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