Conflitto Russia-Ucraina, Putin detta le condizioni per la tregua: Kiev rinunci alla Nato

14 Giu 2024 12:59 - di Redazione

La Russia è pronta a un cessate il fuoco e all’avvio di negoziati se le truppe ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhia e Kherson e se Kiev si impegnerà a non aderire alla Nato. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin dettando per la prima volta le condizioni per una tregua duratura dopo l’invasione dell’Ucraina.

Putin: la Russia non ha intenzione di invadere l’Europa

Ha poi affermato che il congelamento dei capitali russi in Occidente è “un furto” che non rimarrà impunito. Ha quindi affrontato il tema dei rapporti con l’Europa. “Le dichiarazioni sui presunti piani della Russia per attaccare l’Europa sono solo speculazioni, nonché un tentativo di giustificare la corsa agli armamenti in corso”.

“Sono gli Stati Uniti il pericolo per l’Europa”

“La campagna di propaganda anti-russa a cui partecipano alti funzionari europei è accompagnata da speculazioni secondo cui la Russia avrebbe intenzione di attaccare l’Europa. L’ho detto molte volte, e non c’è bisogno di ripeterlo in questa sala, tutti capiamo che è un’assurdità assoluta, solo una giustificazione per una corsa agli armamenti”, ha affermato Putin. Il presidente ha ribadito che non è la Russia che minaccia l’Europa, ma sono gli Stati Uniti che rappresentano un vero pericolo. “A volte sembra che i funzionari europei al potere e i rappresentanti della burocrazia europea abbiano paura di essere respinti da Washington più che di perdere la fiducia del proprio popolo, dei propri cittadini”, ha sostenuto il leader russo. Infine, il presidente si è detto sicuro che l’Europa può rimanere uno dei centri indipendenti di sviluppo globale “se mantiene buone relazioni con la Russia”.

Putin accusa l’arroganza degli Stati occidentali

Ha quindi ripetuto le consuete accuse all’Occidente. “L’egoismo e l’arroganza degli stati occidentali hanno portato a una situazione estremamente pericolosa. Siamo arrivati inaccettabilmente vicini al punto di non ritorno”. “Gli appelli – ha aggiunto – a infliggere una sconfitta strategica alla Russia, che possiede il più grande arsenale di armi nucleari, dimostrano il massimo avventurismo dei politici occidentali. Essi o non si rendono conto della portata della minaccia che creano con le loro stesse azioni o sono posseduti dalla fede nella loro impunità”.

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