“Crimini di guerra”: la Corte penale internazionale ordina l’arresto dei generali russi Shoigu e Gerasimov

25 Giu 2024 16:48 - di Agnese Russo
shoigu Gerasimov

La Corte penale internazionale ha emesso oggi mandati d’arresto contro l’ex ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, e per il capo di Stato Maggiore, Valery Gerasimov. Lo rende noto un comunicato della stessa Corte che afferma che i due sarebbero responsabili di “crimini internazionali” commessi “almeno” tra l’ottobre del 2022 e il marzo del 2023, compreso il ruolo in presunti crimini di guerra per attacchi contro obiettivi civili e crimini contro l’umanità per “azioni disumane” nel corso della guerra.

Dalla Corte penale internazionale mandati di arresto per Shoigu e Gerasimov

“Ci sono motivi ragionevoli di credere che abbiano responsabilità penali individuali per i crimini menzionati“, si legge ancora sul comunicato della Corte in relazione dei mandati d’arresto per Shoigu e Gerasimov. Responsabilità – prosegue – che vanno dall’aver “commesso questi atti insieme ad altri” all’avere “ordinato di commettere questi crimini” o aver “mancato di esercitare un controllo adeguato sulle forze armate” nel momento dell’invasione russa dell’Ucraina.

Zelensky: “Ogni criminale coinvolto negli attacchi russi deve sapere che sarà fatta giustizia”

Soddisfazione è stata espressa dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Shoigu e Gerasimov, ha commentato Zelensky, sono “due figure chiave della leadership militare russa” ed “entrambi sono accusati di aver commesso crimini atroci contro i civili in Ucraina durante i bombardamenti da parte della Russia delle infrastrutture cruciali” del Paese teatro del conflitto che va avanti dal 24 febbraio di due anni fa”.

“Questi barbari attacchi con missili e droni – ha scritto su X il presidente ucraino – continuano a uccidere persone e a infliggere danni in tutta l’Ucraina. Ogni criminale coinvolto nella pianificazione e nell’esecuzione di questi attacchi deve sapere che sarà fatta giustizia. E speriamo di vederli dietro le sbarre”. Per Zelensky “questa decisione è un chiaro segnale del fatto che la giustizia per i crimini russi contro gli ucraini è ineludibile” e “dimostra chiaramente che nessun grado militare né porta di governo può proteggere i criminali russi dalle loro responsabilità”. Il presidente ucraino quindi ha auspicato “ulteriori mandati d’arresto per togliere alla Russia la sua percezione di impunità”, che “da decenni alimenta i crimini russi”. “La responsabilità – ha concluso – è l’unico modo per fermarli”.

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