Crosetto: “Le nostre armi all’Ucraina non colpiranno la Russia. Conte mente quando dice che nascondo la verità”
“Dire che il ministro della Difesa nasconde la verità sull’uso delle armi è una menzogna“. In un’intervista al Corriere della Sera Guido Crosetto parla delle armi all’Ucraina. E bacchetta Giuseppe Conte, smascherando chi specula per una manciata di voti su una situazione così complessa e drammatica. Ce l’ha con chi continua a chiedergli di rivelare il segreto: «Ogni mia comunicazione è al Copasir, dove ciascuno partito ha il proprio rappresentante. «È inutile che si continui a chiedere al ministro della Difesa di comunicare quali aiuti e armamenti forniamo a Kiev. Sono informazioni secretate. Lo sono per una scelta fatta dal governo Draghi e proseguita con il governo Meloni. E io mi comporto in modo serio, dato che la situazione è seria”.
Crosetto: “Il tema delle armi all’Ucraina trattato in modo falso”
Nell’intervista Crosetto risponde alla domanda se le armi italiane stiano servendo a Kiev per colpire la Russia: “Io sono obbligato a mantenere il segreto, come previsto dalla legge. Non dico quali armi forniamo e l’unico giudizio che mi interessa è quello degli ucraini. Che sono molto grati del nostro sostegno- risponde il ministro-. Ma diventa difficile fare il ministro della Difesa in un Paese dove anche le cose serie vengono trattate in modo sempre strumentale, falso e superficiale”.
Crosetto: “Il governo Draghi varò 5 decreti aiuti ma Conti non chiedeva nulla”
Con chi ce l’ha? “Con Conte, per prima cosa. Dire che il ministro della Difesa nasconde la verità sull’uso delle armi è una menzogna. Usata per meri fini elettorali. La procedura che sto seguendo è stata codificata dal governo Draghi, del quale Conte faceva parte. Mi comporto esattamente come il mio predecessore Guerini: quel governo varò 5 decreti di aiuti che furono comunicati solo al Copasir. Ma Conte, che li votò, allora non chiedeva nulla. Fingere di non saperlo non è serio”.
“Le informazioni sulle armi sono secretate, lo volle il governo Draghi”
Crosetto ribadisce che “il Copasir è informato, lì il ministro della Difesa risponde ad ogni domanda gli venga posta. Conte ha i suoi. Salvini nel Comitato ha Borghi. Tutti sanno tutto. Ma se non lo dicono i membri del Copasir, e giustamente, perché sarebbe un reato, dovrei farlo io? E comunque l’ho detto mille volte: le armi italiane non colpiranno il territorio russo”. Si spazientisce per doverlo ripetere per l’ennesima volta. “Devo fare dei disegnini per farlo capire meglio? Così come la polemica sui soldati da mandare a combattere: ma chi mai tra noi — io, o Meloni o Tajani — lo ha mai sostenuto? E allora – sempre all’indirizzo di Conte- che senso ha dire ‘non manderemo i soldati, siamo contrari noi!’? Sarebbe come se io dicessi: ‘tranquilli non lascerò mai mettere il limite di velocità ai 40 km in autostrada…’. Giustamente mi risponderebbero ‘e chi ci ha mai pensato?’”.