Decima Mas, La Russa: “L’unico effetto-Vannacci è stato il mancato grido alla parata del 2 giugno”
Dalle polemiche di giornata, Vannacci e Borghi, alla politica estera, dai senatori a vita alla sfida delle europee, dalla Festa della Repubblica alla riforma della giustizia. Dai microfoni di Telelombardia Ignazio La Russa spazia a tutto campo. Il generale Vannacci? Non lo conosce personalmente, premette il presidente del Senato che aggiunge di rispettarlo come generale e di nutrire qualche dubbio come politico. “Ha detto delle cose ovvie, su cui si è d’accordo, e delle altre dove si è contrari”, dice, sorpreso dal caso Decima Mas.
La Russa: nessuno ha mai tirato in ballo la Decima
“Nessuno ha mai tirato in ballo la Decima Mas, che peraltro è stata costituita da uomini che tuttora nella memoria hanno la medaglia d’oro, quelli prima della Repubblica sociale“. Il loro seguito, spiega La Russa, “sono i Comsubin, che nella sfilata del 2 giugno hanno sempre gridato ‘Decima’ tranne quest’anno, forse per non confondersi con la campagna elettorale di Vannacci. L’unico effetto è stato che non hanno potuto gridare ‘Decima’, non mi pare un gran bel risultato”.
Europee, dobbiamo combattere l’astensionismo
Inopportuna le parole di Borghi su Mattarella, sgonfiate subito da Matteo Salvini. “Ho letto le agenzie, ho visto Salvini che ha riconfermato piena fiducia a Mattarella, e che nessuno pensa di chiedere dimissioni, se lo dice lui penso valga anche per Borghi”. Poi l’appello ad andare alle urne l’8 e il 9 giugno. “È vero che in tutto il mondo e in Europa, in particolare, c’è tendenza a minore partecipazione, che dipende da mille motivi. Ma è una disaffezione che dobbiamo combattere”. Per nulla sconvolto dall’abolizione dei senatori a vita, il presidente dell’Aula di Palazzo Madama ironizza sui senatori contrari che hanno proposto di portarli a 10. “Addirittura uno ha detto ‘ogni presidente ne elegge 4 o 5’. Ma i senatori non è che decadono.. Si può dire ‘mi piace’ o ‘non mi piace’ ma non è scandaloso. La tesi è: tutti i senatori sono eletti. Segre, se non fosse stata nominata senatrice a vita, sarebbe stata eletta tranquillamente, così come il 99%. Dopo che è stato ridotto a 200 il numero dei senatori, in proporzione avrebbero dovuto ridurre anche i senatori a vita”.
Mai pensato di fare il sindaco di Milano
Ha mai pensato a fare il sindaco di Milano? “Essere il sindaco della città è la cosa più bella del mondo”, dice La Russa siciliano di nascita e milanese di adozione, “ma non sono tagliato per la politica amministrativa. Non mi sono mai candidato al Consiglio comunale”. Però un consiglio al sindaco Sala vuole darlo. “Sullo stadio Sala ha fatto dei pasticci infiniti, la politica è fatta per decidere, non per rinviare. Avrebbe dovuto dire subito: lo stadio di San Siro è un patrimonio e non si tocca”.
Il 2 giugno è una festa più importante del 25 aprile
E ancora riflettori puntati sulla Festa della Repubblica e sulla riforma Nordio. “Per me la festa più importante d’Italia è il 2 giugno, più del 25 aprile. Uno può legittimamente dare maggiore importanza a un’occasione o un’altra. Il 2 giugno è una festa che non è rivolta al passato, è l’unica festa che guarda al futuro”, dice La Russa poco interessato a chi ieri non ha partecipato alla parata in via dei Fori Imperiali (mi interessa chi c’era”). Nessuno scandalo nello sciopero delle toghe. “Sbagliano però se dicono che il governo fa qualcosa di illegittimo. Il governo fa il suo, il diritto di sciopero non è vietato”.