Ecovandali, l’assurda pretesa di Bottura: chiede le scuse di Piantedosi per un comunicato della polizia

26 Giu 2024 21:32 - di Redazione
bottura piantedosi

Non è piaciuto a Luca Bottura il post con cui il Viminale ha dato risalto a un’azione della polizia, che ieri ha bloccato alcuni attivisti che si aggiravano per il centro di Roma con delle taniche di vernice e uno striscione “bruciamo tutto fuoco trasformativo”. “Signor Piantedosi, cancelliamo questo post con tre balle grandi come case e chiediamo scusa?“, ha scritto su X il giornalista, rilanciando il post del ministero dell’Interno.

Nel post, che ricalcava fedelmente il comunicato della polizia in merito all’azione, si leggeva che “sette attivisti di Ultima Generazione sono stati bloccati dalla Polizia nel centro storico a Roma, prima che potessero vandalizzare il patrimonio artistico della Capitale. Erano in possesso di 20 litri di vernice rosa e di striscioni con la scritta ‘Bruciamo tutto’. Dalle indagini è emerso che a due di loro era già stato vietato, per vicende passate, di accedere in città”.

Bottura lo ha stigmatizzato sostenendo che “non erano di Ultima Generazione, non li hanno fermati prima è venuta regolarmente (si presume l’azione, ndr), la definizione ‘ecoterroristi’ per un po’ di vernice è robaccia da fogli di estrema destra“. Da qui la richiesta di cancellarlo e di scuse da parte del ministro. Il post del Viminale, però, era corredato dalle foto delle taniche di vernice e la scritta “Sette ecovandali fermati dalla polizia”. Quanto all’azione ieri era effettivamente saltata come riferito dalla polizia, mentre è stata realizzata oggi quando gli attivisti hanno imbrattato Trinità dei Monti con della vernice rossa.

Su una cosa però Bottura ha ragione: non erano di Ultima generazione, ma del movimento “Bruciamo tutto”. Per carità, bisogna sempre dare a Cesare quel che è di Cesare e dunque riconoscere a ciascun movimento la propria prodezza, ma capita anche ai migliori di prendere talvolta fischi per fischi. Tipo quella volta, appena pochi giorni fa, che Bottura ha interpretato così la pubblicità Enel “L’Italia nel mondo”: “E quindi l’Italia nel mondo è nera, molto bene”, ha scritto leggendo come sfondo nero quello che in realtà era un cielo stellato.

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