Edi Rama: “Fango sull’Albania dopo l’accordo con l’Italia. Si vergogni chi abusa del potere della stampa”

5 Giu 2024 15:17 - di Federica Parbuoni
edi rama

Un’occasione per ribadire gli stretti rapporti con l’Italia, ma anche per rispondere a tutte le accuse rivolte all’Albania dopo l’accordo sui migranti siglato con il nostro governo. Nel corso della conferenza stampa congiunta al porto di Shengjien con Giorgia Meloni, il premier albanese Edi Rama ha parlato della “tristezza” per i tentativi di “gettare fango” sul suo Paese, arrivati da certa stampa e certa tv italiana, e ha detto che “devono vergognarsi tutti coloro che hanno trasformato il diritto democratico di opporsi a tale accordo in un abuso del quarto potere sulla pelle dell’Albania, degli albanesi e del pubblico italiano”.

Edi Rama ringrazia Meloni: “L’Italia è il nostro più importante avvocato a Bruxelles”

“Devo ringraziare Giorgia, il presidente del Consiglio di un Paese a cui siamo legati in modo indissolubile, per tutto l’affetto e anche la buona volontà che ha messo nell’accompagnare l’Albania nel suo percorso di piena integrazione nell’Unione europea. L’Italia è sempre stata il nostro più importante avvocato a Bruxelles ed avere qui oggi l’onore di essere utili è qualcosa che noi prendiamo come una benedizione”, ha detto il socialista Rama nel corso del punto stampa congiunto tenuto con la conservatrice Meloni dopo i sopralluoghi al cantiere del Cpr di Gjader e all’hotspot del porto di Shengjien, ormai completato. “In un momento così complicato non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa siamo molto fieri di dare una mano anche se non come europei uniti nella Ue”, ha aggiunto il premier albanese, secondo cui “non sta a nessuno decidere se siamo o no europei”.

Il premier albanese saluta i giornalisti italiani con amara ironia: “Sollevato di vedervi qui sani e salvi”

Poi, rivolto ai giornalisti italiani, Edi Rama, che ha svolto tutta la conferenza stampa parlando in italiano, si è affidato a un’ironia amara per commentare le polemiche politiche sollevate dalla sinistra e i casi mediatici orchestrati in Italia contro l’Albania nel tentativo di denigrare l’accordo tra i due Paesi e ancora di più il nostro governo. “Solidarietà a Rama, il bersaglio non è lui”, ha detto Meloni. In questo ennesimo tentativo di colpire Palazzo Chigi per interposta persona gli attacchi verso Rama e, di fatto, verso lo stesso popolo albanese sono stati feroci. E per sottolinearlo Rama ha rivolto “un caloroso benvenuto a tutti, specialmente ai giornalisti italiani”. “Lasciatemi esprimere il mio sollievo di vedervi tutti qui sani e salvi in quest’area che – ha detto il premier albanese – secondo un giornale italiano è il cuore della malavita albanese dove agiscono clan legati al traffico di esseri umani”.

La risposta agli attacchi mediatici all’Albania arrivati dall’Italia

“Vi devo confessare – ha proseguito il premier albanese – che abbiamo preso molto sul serio questa scoperta inquietante e siccome il giornale diceva che la procura sta indagando su questi clan ci siamo rivolti alla procura speciale contro il crimine internazionale che, carte in mano, ci ha rassicurato che tale cuore malavitoso non esiste né in quest’area né in altre aree dell’Albania dove certamente agiscono gruppi criminali ma, sempre secondo la procura speciale, non ci sono presupposti per parlare di mafia albanese, concetto molto usato ultimamente per buttare fango sull’Albania”. Poi, citando sempre “l’autorevolissimo” capo della procura speciale, Rama ha aggiunto che “non si può affermare che in questo Paese esistano strutture che somigliano alle organizzazioni mafiose tipo Cosa Nostra, Ndrangheta, Camorra o Sacra Corona Unita perché i gruppi criminali albanesi non hanno una gerarchia”.

Rama: “Si vergogni chi ha trasformato il diritto di opporsi all’accordo in un abuso del quarto potere”

“Non posso non cogliere quest’opportunità per esprimere tristezza per tante mezze verità che si sono dette sui media italiani, servizio pubblico incluso, sull’Albania con il chiarissimo intento di gettare fango su questo Paese per attaccare l’accordo tra i due governi di cooperazione nella lotta contro l’immigrazione clandestina”, ha proseguito il premier albanese, avvertendo poi che “devono vergognarsi tutti coloro che hanno trasformato il diritto democratico di opporsi a tale accordo in un abuso del quarto potere sulla pelle dell’Albania, degli albanesi e del pubblico italiano”. “Certi giornalisti di inchiesta o di ‘richiesta’ – ha aggiunto – non vedono (in Albania, ndr) centinaia di migranti scappati dalla morte, ma vedono fantasmi di malavita che esistono solo nelle loro teste quando pagano il biglietto per arrivare in Albania per informare il loro pubblico con notizie già scritte prima”.

“Invece di straparlare abbiamo cercato di fare. Fiero che l’Albania possa essere utile all’Italia”

“Questo centro dove siamo fa tanto rumore per il solo fatto che l’Albania non fa parte dell’Unione europea. Se lo stesso centro in cui siamo oggi, ed è un centro che puoi trovare in ogni Paese dell’Unione europea, stava da un’altra parte nell’Ue si considerava normale e invece a questo posto qui danno della Guantanamo e di un lager. Ma perché? Per quale ragione?”, si è poi chiesto Rama, svolgendo infine una riflessione sul fatto che “si può discutere di tutto e si possono avere dubbi su tutto anche sulla bontà di quest’accordo. Comunque se sarà un errore sarà stato fatto col cuore non con calcoli malvagi”. “Almeno si potrà dire che invece di straparlare abbiamo cercato di fare, senza avere la pretesa di risolvere questo problema enorme dell’immigrazione in Europa”, ha precisato Edi Rama, spiegando di essere fiero “dell’Albania che può essere utile all’Italia. L’Italia è stata utile all’Albania molto volte e se noi abbiamo la possibilità di essere utili all’Italia una volte, due, tre allora raccogliamo quest’opportunità. Lo facciamo con il cuore e con la convinzione che il mare tra Italia e l’Albania non è uno spazio che ci divide, ma ci unisce da migliaia di anni”.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *