Europee da ridere. “Saremo una sorpresa!”, “Noi un terremoto”. Le penultime parole famose della sinistra…

8 Giu 2024 15:04 - di Marta Lima

Segnatevi queste parole, le penultime parole famose. “Saremo la sorpresa delle Europee!“, firmato Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, uniti nell’Alleanza Verde e Sinistra e nei proclami elettorali ad mentula canis? Verrebbe da dire, in onore dei latinisti e delle detenute ungheresi, che se il duo politico-satirico avesse pensato Cum grano Salis (Ilaria), forse sarebbero stati più cauti e non avrebbero sfidato queo sondaggi che li danno a cavallo della quota minima di sopravvivenza in una scommessa elettorale che ricorda più una sfida all’Isola dei Famosi, dove vince chi mangia di meno, che una storica competizione per la conquista dell’Europa.  Più attendibile, invece, Carlo Calenda, che negli slogan di machismo politico che hanno caratterizzato gli ultimi giorni di campagna elettorale, nel centrosinistra, ha testualmente detto. “Il nostro obiettivo è superare la soglia del 5%”. Per poi aggiungere, scanso equivoci. “Anche se servono anni…”. Ecco, ora è chiaro. Anni, non poche ore, quelle che ci dividono dalla chiusura delle urne. Voto di “sbarramento” a Carletto: 4, voto alla sincerità: 10.

Il Gpppf, il Gran Premio Penultime Parole Famose nel campo che si contrappone al centrodestra di governo, va invece di diritto a Matteo Renzi, che prende come riferimento, più che un’asticella, un essere umano. “Prendere un voto in più di Matteo Salvini, simbolo di un’Europa al contrario, è il mio obiettivo. A me il 4,6% dei sondaggi non basta”. Considerato che Salvini se la gioca con Forza Italia, con sondaggi intorno al 9-19%, non sarà facile per l’alleato del “minestrone” Magi, tenere fede alle aspettative sulla sfida con l’altro Matteo e Li Vannacci sua.  Fa tenerezza, invece, nella sue previsioni, Elly Schlein, che pur di non dire che non ha un obiettivo minimo, nei giorni scorsi ha annunciato che sarebbe soddisfatta anche di un buon afflusso alle urne. “La soglia che ci interessa di più, è quella della partecipazione al voto, per questo ad ogni comizio chiediamo a tutte e tutti di convincere le persone che votare faccia davvero la differenza”. Sintesi, se FdI prendesse il 90% dei voti, con il 90% di affluenza, avrebbe vinto lei, Schlein.

Si tiene in tema bradisismo, invece, Michele Santoro, di Terra, pace e libertà. “Se per caso questa piccola formazione prendesse il 4 o anche il 3 per cento dei voti questo rappresenterebbe un terremoto politico nel Paese”. Terremoto, pace e libertà, lo ribattezzeranno, magari. E Giuseppe Conte? Alle Europee 2019, in 12 mesi M5s crollò al 17,1% dal 33% delle Politiche 2018. Confermarsi attorno al 15% sarebbe già un successo. “Facciamo gol in Europa”, è l’obiettivo indicato dal M5s nello spot in cui l’ex premier gioca a calcio con la candidata Carolina Morace. Qualche giorno fa, però, un altro candidato grillino al sud, Stefano Patuanelli, aveva indicato nel 10% la possibile soglia a cui aspirare. Un po’ pochino, al punto da irritare lo stesso Conte. “E’ candidato al sud, ecco perché fa lo scaramantico”. Ma se invece della scaramanzia, avesse qualche brutto presentimento? O qualche brutto sondaggio? Ave Giuseppi, morituri te salutan?

 

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