Fallisce lo scippo alla Rai de “I soliti Ignoti”: Amadeus sul Nove dovrà ripartire dal vecchio format Usa

5 Giu 2024 13:39 - di Penelope Corrado
Amadeus, Rai

Amedeus trasloca su canale Nove e porta con sé anche ‘I soliti ignoti’. Anzi, no, ‘Identity’, ovvero il nome originale del format della Nbc, l’emittente americana che lo ha ideato. Ma perché non utilizzare il nome italiano del programma diventato celebre sulla rete ammiraglia del servizio pubblico? A quanto pare il cavillo sta nel nome che resta a chi lo ha ideato, in questo caso alla Rai. Amadeus, quindi, può traslocare con il game show ma senza il titolo italiano. Ma c’è di più. Potrebbe restare di proprietà di mamma Rai anche le variante introdotta successivamente nel game show, ovvero quella del ‘parente misterioso’. Partiamo dal principio, ovvero cosa prevede il format americano.

Amadeus non potrà inserire neanche il “parente misterioso”, che è nella versione Rai

Il format di ‘Identity’ coinvolge un concorrente nel tentativo di associare correttamente le professioni o attività a una serie di persone sconosciute. Questo meccanismo è stato adottato dalla Rai fino alla quinta stagione del programma. Dal 2017, la versione italiana della Rai ha introdotto una variante: dopo aver rivelato l’identità di otto partecipanti, arriva il ‘parente misterioso’. Il concorrente deve quindi tentare di abbinare questo nuovo personaggio a uno degli ignoti già identificati. Se l’abbinamento è corretto, il concorrente vince una somma di denaro, altrimenti torna a casa a mani vuote. Secondo le informazioni acquisite, dunque, oltre al nome potrebbe restare di proprietà della Rai anche la variante del “parente misterioso”: Amadeus dovrà quindi rivoluzionare la versione in uno dei suoi passaggi più seguiti.

A settembre, quindi, il game show che verrà trasmesso da Canale Nove dovrebbe mantenere il format originale come concepito dalla Nbc, senza le modifiche apportate nelle edizioni più recenti. E c’è anche un’altra storia da raccontare che risale al 1991 e che dimostra come il primo quiz fisiognomico della storia della tv italiana sia di proprietà proprio della Rai. La vicenda è stata oggetto di una diffida da parte del Codacons secondo cui la tv di Stato è legittima proprietaria del programma ‘I Soliti Ignoti’. Nell’estate del 1991, durante la trasmissione ‘Uno, Due, Tre, Rai’ in onda a Riva del Garda su Rai1, dove veniva presentato il palinsesto Rai, fu annunciato un nuovo game show. Con Pippo Baudo alla conduzione, il programma introdusse un gioco ideato da Gianni Ippoliti che sarebbe andato in onda all’interno dello show domenicale di Rai3, ‘Girone all’italiana’.

Il gioco consisteva nel far indovinare ai presenti la professione di un personaggio comune, un meccanismo che ricorda quello adottato proprio in ‘I Soliti Ignoti”. Il programma andò in onda per un anno e per il Codacons questa somiglianza suggerisce l’originalità e la proprietà creativa del format da parte della Rai. La situazione appare piuttosto complicata, tuttavia, per scoprire cosa riserva il futuro al ‘parente misterioso’, sarà sufficiente attendere la nuova stagione di ‘Identity’ su Canale Nove.

L’allarme dell’Usigrai, ma la versione originale non può traslocare

Nelle scorse ore era scattata la nota di protesta dell’Usigrai, il sindacato rosso di viale Mazzini, dopo che Laura Carafoli, responsabile dei contenuti del gruppo Warner Bros. Discovery per il Sud Europa, ha annunciato in un’intervista a Repubblica che Amadeus condurrà a inizio stagione sul Nove Identity.

“Se Amadeus lascia la Rai e si porta via anche i format di successo, il problema per l’azienda non è di poco conto. In ballo ci sono contratti pubblicitari e pubblico che potrebbero insieme cambiare canale. Eppure a viale Mazzini fanno finta di niente e i vertici, vecchi e nuovi allo stesso tempo, si mostrano gaudenti di firmare nuovi contratti plurimilionari mentre dall’altra parte disdettano accordi sindacali o provano sottoscriverne di nuovi senza aver messo nel conto alcuna valutazione relativa a un piano industriale del quale ancora non sono misurate le ricadute sull’organizzazione del lavoro e sui conti dell’azienda”.

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