Femminicidio a Buggiano: 39enne strangolata nel campo nomadi, ma la notizia è silenziata sui media

13 Giu 2024 16:22 - di Redazione
Buggiano

La procura di Pistoia ha aperto un fascicolo di indagine per il reato di omicidio, al momento contro ignoti, dopo il rinvenimento del cadavere di una donna di 39 anni, Giusy Levacovich, trovata morta nella mattina di martedì 11 giugno nella casetta prefabbricata in cui viveva all’interno di un campo nomadi nella frazione di Molin Nuovo, nel comune di Buggiano, in provincia di Pistoia. Il corpo della donna era appeso a un cappio, come se si fosse impiccata.

Il femminicidio di Giusy Levacovich

Tuttavia gli investigatori dei carabinieri che hanno fatto il sopralluogo subito dopo l’allarme, hanno iniziato a battere subito soprattutto la pista dell’omicidio. Dai primi accertamenti medico-legale sarebbero emersi, infatti, segni di uno strangolamento, non compatibili con quelli provocati dalla corda che la vittima aveva al collo.

Per gli inquirenti, sarebbe stato inscenato un suicidio per nascondere quello che in realtà sarebbe stato un omicidio. Ora sarà l’autopsia a dover chiarire le cause del decesso. A dare l’allarme al 118 sarebbe stato un parente della vittima, forse uno dei tre figli della donna, ma questo dettaglio non è stato confermato. Quando i carabinieri sono arrivati nel campo nomadi, il compagno della 39enne risultava irreperibile e così sono scattate immediatamente le ricerche.

Fermato il compagno della 39enne del campo nomadi di Buggiano

Poco prima delle ore 20 di martedì sera l’uomo si è presentato presso la caserma dei carabinieri. M. S., 44 anni, è stato sentito a lungo dagli investigatori dei carabinieri nelle stanze del comando provinciale di Pistoia, formalmente come persona informata dei fatti. Dopo che per gran parte della giornata era stato cercato dalle forze dell’ordine, prima che lui stesso contattasse i carabinieri per far sapere loro che si trovava in un campo nomadi del Pratese.

Fatto sta che resta comunque lui il principale sospettato. Soprattutto perché la notte precedente sarebbe stato sentito urlare e litigare a lungo con la vittima all’interno della loro casetta a Buggiano. E visti anche, sempre a detta dei familiari, i pessimi rapporti che da qualche tempo intercorrevano con la compagna, con anche alcuni episodi di violenza fisica., dove è stato interrogato come persona informata sui fatti.

Gli inquirenti non hanno del tutto escluso il suicidio

La donna aveva ecchimosi sul collo e sarebbe morta per asfissia dovuta a strangolamento o strozzamento: è quanto emerso dall’esame eseguito sul posto e che ha portato all’apertura di un fascicolo contro ignoti per il reato di omicidio.

Gli inquirenti non hanno però ancora del tutto escluso l’ipotesi di impiccagione, sebbene non sia stata trovata alcuna corda e sul corpo della donna non sia stata riscontrata la rottura dell’osso ioide.

 

 

 

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