Fornero disperata, il voto europeo non le è piaciuto: “Tradito lo spirito dei padri”. E demonizza la destra
Ma guarda, Elsa Fornero piange ancora. Il voto popolare uscito dalle Europee non gli piace, non ha gradito. “La mia prima reazione al voto europeo è stata: «ancora una volta, i penalizzati da questo voto saranno i giovani! ». D’altra parte, non c’è molto da stupirsi visto che l’Europa invecchia rapidamente e che i giovani rappresentano già oggi una frazione “in ritirata” della popolazione. Destinata a ridursi ancora nei prossimi decenni a fronte dell’espansione di quella anziana”. Non si capisce bene cosa intenda dire la professoressa, ex ministro “lacrime e sangue” del governo Monti; autrice di una riforma delle pensioni che ancora sta facendo piangere: non lei ma gli italiani. Non spiega bene, cioè, quale altra opzione politica fosse uscita dalle urne nei vari Paesi avrebbe avvantaggiato i giovani per cui Fornero si duole. Ci era sfuggita la sua grande preoccupazione per i giovani quando elevava l’età pensionabile e discettava di austerità.
La Fornero piangente contro il voto europeo
Fornero scrive una lungo commento sulla Stampa affermando che il voto europeo ha tradito lo spirito dei padri fondatori: “La classe dirigente europea non sembra esser riuscita a tenere la barra dritta sui valori dei padri fondatori dell’Unione: che si sono tradotti in moneta unica e mercato unico; nelle libertà di movimento e d’impresa, nell’abolizione delle frontiere e del controllo passaporti; nell’accesso comune a tutto ciò che può favorire una crescita inclusiva, con benessere diffuso: non solo innovazioni tecnologiche ma anche l’affermazione intransigente dei diritti e la realizzazione di un welfare – finanziato secondo principi di equità fiscale – in grado di sorreggere i cittadini nelle avversità. Questa costruzione – sentenzia Fornero- iniziata con entusiasmo e qualche successo, non sembra più, negli ultimi tempi, un grande ideale da realizzare e diffondere”.
Le contraddizioni dei professoroni
In realtà il voto espresso esprime questo anelito. La prof si contraddice quando in un altro passaggio ammette tutti i problemi che i popoli hanno dovuto affrontare: “l’Unione ha vissuto un quindicennio horribilis di paure e diseguaglianze crescenti”. Crisi finanziaria, Grande Recessione, guerra in Ucraina, le difficoltà energetiche e le fiammate inflazionistiche. “È così prevalsa l’idea di un’Europa piombata nell’austerità – scrive l’ex ministro del Lavoro- incapace di affrontare in modo coeso le grandi sfide economiche, ambientali e geopolitiche. “, scrive ancora: “La transizione green e gli aiuti militari all’Ucraina non hanno sempre ottenuto un consenso diffuso; anzi sempre più spesso, un’opposizione esasperata anche dai fatti di Gaza. A questo si è aggiunta la palese incapacità – o mancanza di volontà – nell’affrontare in maniera costruttiva la questione dell’immigrazione anche come rimedio allo scivolamento demografico del continente”. Contro tutto questo “cahiers de doléances”, infatti, i cittadini europei si sono espressi. Fornero legge pro domo sua il segnale sotteso al responso delle urne.
Fornero delirante: “Spero che la nuova maggioranza non includa questa destra”
Ossia: l’Europa così come l’abbiano conosciuta ha fallito. L’Europa dei burocrati non ha appeal tra i giovani. Urge una Ue unita sulle priorità fondamentali e non sulle minuzie. Questo il senso del voto che ha inteso dare più forza ai partiti di centrodestra e di destra. Invece Fornero sentenzia: “Una destra sempre più protestataria ha tratto vantaggio dalle incertezze sempre maggiori della maggioranza”. Ma è proprio questa “maggioranza” che ha prodotto i problemi di cui si lagna. La professoressa si rifugia nel mainstream corrente e demonizzatore: il voto secondo lei lascia “spazio ai populismi e ai nazionalismi, con visioni nostalgiche di periodi passati ben più spaventosi dell’attuale e certamente non democratici, arrivando talora a partiti o movimenti dichiaratamente neofascisti o neonazisti”. Non ha seguito gli ultimi passaggi. L’unico partito che corrisponde a questa mostrificazione delle destre è quella estrema tedesca, già bandita dalla Le Pen e dalla destra italiana. Allora? Allora siamo al fallimento dei professoroni di cui parlava nel suo intervento Spartaco Pupo.
Che idea balzana di democrazia
E’ il popolo europeo che si sta prendendo la briga di contraddire chi demonizza i partiti di destra. Fornero tira un’ultima stilettata: “Starà alla prossima maggioranza (che sperabilmente non includerà questa destra), alla prossima Commissione e al suo (alla sua) Presidente ritrovare il sentiero dei fondatori”. Ecco la democrazia che piace alla professoressa: ignorare le istanze che vengono dal popolo. Un po’ di ripasso sull’europeismo della destra non sarebbe male, con tutto il rispetto.