Gazzarra grillina alla Camera, deputato M5S provoca poi crolla a terra. Pugno o tuffo? (video)

12 Giu 2024 20:07 - di Leo Malaspina

Manca solo il Var, alla Camera, ma forse neanche la tecnologia calcistica riuscirebbe a venire a capo della zuffa scoppiata oggi in aula nel corso della discussione sulla riforma dell’Autonomia differenziata. Nel primo pomeriggio, c’era stato l’oltraggio grillino alla memoria di Silvio Berlusconi, nel giorno della sua commemorazione in Parlamento a un anno dalla sua morte. In serata, la rissa scatenata sempre dalla provocazione di un grillino, Leonardo Donno, che pretendeva di avvolgere il ministro Calderoli in una bandiera tricolore. Evidentemente a Conte e ai suoi la batosta elettorale non è andata giù e hanno provato subito a gettare la battaglia parlamentare in caciara…

Rissa provocata dai grillini alla Camera, ecco la dinamica

Al gesto arrogante di Donno, un leghista, Igor Iezzi, avrebbe reagito frapponendosi tra i due e colpendo il parlamentare del M5S. “Un deputato della Lega gli ha dato due pugni in testa”, denuncia il parlamentare di Avs Marco Grimaldi. Nell’Aula di Montecitorio sono intervenuti i medici, che hanno portato via Donno – visibilmente sconvolto – in carrozzina. Ma la dinamica è ancora tutta da chiarire. ”Tutto è iniziato con il gesto irrispettoso e oltraggioso di Donno…”, ha poi raccontato in Transatlantico Federico Mollicone, esponente di Fratelli d’Italia, secondo cui ad accendere gli animi è stato la provocazione del cinque stelle Leonardo Donno: ”In maniera sarcastica e irrispettosa voleva mettere sulle spalle di Calderoli la bandiera italiana. A quel punto è scattato il parapiglia ma senza contatto fisico”. Mollicone non ha dubbi quando gli hanno chiesto se l’esponente pentastellato è stato colpito dal leghista Igor Iezzi: ”Donno si è buttato a terra e ha fatto una sceneggiata…”.

Le versioni contraddittorie dei fatti

“Mi sono avvicinato al ministro Calderoli, volevo solo consegnargli il tricolore. Niente di più. Poi c’è stato il caos. Tra i vari calci mi è arrivato anche un pugno fortissimo allo sterno e sono crollato perché non riuscivo a respirare. Mi sono spaventato”, dice il deputato del M5S Leonardo Donno all’Adnkronos.

“Vergogna, vergogna, vergogna. Donno ha creato le condizioni per una rissa non qualificabile e, per di più, ha aggravato la situazione simulando un’aggressione che non ha mai subito, inventando falsità. Questo bugiardo si vergogni della pagliacciata e della provocazione che ha fatto a un ministro serio come Calderoli, cui va la nostra solidarietà. Si è messo a fare la vittima quando è l’istigatore. Provocazioni menzogne e falsità: questi sono gli standard di questi rossi a 5 Stelle”, replica il deputato della Lega Stefano Candiani, a proposito della rissa scoppiata oggi a Montecitorio.

Le opposizioni cantano “Bella Ciao”

Dopo l’intervento di Roberto Speranza in aula alla Camera contro il provvedimento sull’autonomia differenziata, i deputati del Pd hanno iniziato a sventolare in aula bandiere tricolore, a conferma della sceneggiata. “Difendiamo l’unità del nostro Paese”. Tutte le opposizioni si sono poi unite e hanno intonato l’inno d’Italia e Bella cia “Mentre cantavamo l’inno d’Italia, deputati della Lega facevano il segno della X Mas: un oltraggio alla Repubblica e alla bandiera che va perseguito. Tutto ciò dimostra come il fascismo sia dentro questa maggioranza”, ha detto in una nota il deputato di Avs Angelo Bonelli. “La X con le mani? L’ho fatto per dire che non mi piace Bella ciao”, ha replicato ai cronisti Domenico Furgiuele, deputato della Lega, espulso dall’Aula nel corso della seduta sull’autonomia per aver fatto – secondo il Partito democratico – il gesto della ‘Decima Mas’. “E’ tutto molto strano, è questo mondo del politicamente corretto per il quale si può cantare Bella ciao in Aula alla Camera e non si può dire magari che questa canzone non è condivisa e non piace. E qualcuno può fare pure un gesto, surclassato dalle voci, per dire ‘no, non mi piace’. Questa cosa viene fraintesa perché non si può fare un gesto…”, ha sottolineato. “Ognuno può interpretare quello che vuole. Era mia intenzione esprimere qualcosa di negativo rispetto a quello che le opposizioni stavano cantando”, ha proseguito l’esponente leghista.

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