Giustizia, Nordio zittisce l’Anm: “Basta con la litania petulante sui pm controllati dal governo”

22 Giu 2024 13:53 - di Angelica Orlandi

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha parlato a lubngo della riforma della giustizia e della separazione delle carriere dei magistrati, rispondendo alle critiche dell’Anm. Lo ha fatto intervenendo, in collegamento da remoto, a Taobuk di Taormina nell’ambito del panel “Riforma della giustizia”. “Noi siamo aperti al dialogo- risponde alle domande- . Le modifiche possono intervenire in senso migliorativo, ma sempre nel parametro che ci è stato affidato dagli elettori: che ci hanno dato il compito di riformare il Csm, di separare le carriere dei magistrati. Ed è quello che noi facciamo, perché in democrazia la parola spetta agli elettori e attraverso il Parlamento che ne è espressione”.

Rispedisce al mittente le accuse dell’Anm, a seguito del provvedimento approvato in Cdm, che ravvisava uno “scopo punitivo” per i magistrati. “Il dialogo con l’Anm sulla riforma  auspico che continui nell’ambito del reciproco parametro di funzioni e con la considerazione reciproca che c’è stata finora”. Ma poi chiarisce: “Giustizia, Nordio zittisce l’Anm: “Basta con la litania petulante sui pm controllati dal governo”. Un’accusa ridicola:  “Io sono stato per 40 anni magistrati e per certi aspetti mi sento ancora magistrato. Non vedo la razionalità di una espressione del genere- dice collegato da remoto -. Io queste cose le sostenevo già 30 anni fa da magistrato. E non intendevo certo auto punirmi ma volevo portare una riforma che sia nella logica del processo penale accusatorio. Il processo accusatorio che 40 anni è stato voluto da un pluridecorato eroe della resistenza, quindi non sospettabile”.

“In tutti i paesi anglosassoni le carriere sono separate – ha poi aggiunto-: nell’ordinamento britannico, negli Usa, in Australia, e in altri paesi del Continente europeo le carriere sono separate. E non per questo la magistratura si sente umiliata”.  “Quando hanno saputo che qui in Italia, nei consigli giudiziari, i pm danno i voti ai giudici, sono rimasti senza parole – dice -. Al Csm la stessa cosa. Pare che in Cassazione in alcune sezioni vi siano giudici che furono pm nello stesso processo dove alla fine la Cassazione si deve pronunciare.Questa interscambiabilità negli ordinamenti anglosassoni è considerata una follia”.

“Posso dire che sono un po’ stanco di questo processo alle intenzioni- ha quindi concluso Nordio- . Il testo che c’è è chiarissimo. Questa litania di dire che in realtà il testo sottintende l’intenzione di sottoporre il pm al potere esecutivo è petulante. Non ha alcun fondamento razionale è un ritornale petulante. Ditemi perché ritenete con questo testo che ha un vincolo costituzionale un domani dovrebbe essere sottoposto all’esecutivo”.  “Il testo è chiarissimo, di revisione costituzionale, che dice che la magistratura nella sua duplice funzione, requirente e giudicante, è indipendente e autonoma. Una volta approvato con la legge costituzionale questo principio, se un domani uno lo volesse cambiare, certo non io, bisognerebbe fare un’altra legge di revisione costituzionale”.

“Se riuscissimo ad avere la maggioranza qualificata in Parlamento ben venga – afferma Nordio-   ma in caso di referendum “per certi aspetti sarei ancora più tranquillo. Perché sono certo che la grande maggioranza dei cittadini sarebbe favorevole alla nostra scelta”.

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