Il caso Bossi agita la Lega: rischia l’espulsione per il voto a FI. Salvini prende tempo: “Sentirò i militanti”
Nella Lega tiene banco il caso Bossi, che agita gli animi all’indomani del voto. Ieri, infatti, a urne ancora aperte è emerso che il Senatùr avrebbe votato non per il suo partito, ma per Forza Italia, dando la preferenza all’ex leghista Marco Reguzzoni. Statuto alla mano, infatti, Bossi dovrebbe essere espulso, ma si tratta di Bossi e le cose non sono così semplici.
Salvini: “Bossi? Dovrò ascoltare i militanti”
“Cosa faremo? Non voglio male a nessuno e a Bossi ho intitolato anche il mio libro. Sicuramente dovrò ascoltare i militanti“, ha detto Matteo Salvini, durante la conferenza stampa a via Bellerio di analisi del voto. “Se qualcuno dice che vota un altro partito manca di rispetto non al segretario in carica, ma a un’intera comunità”, ha poi aggiunto Salvini.
Cosa dice lo Statuto della Lega
Secondo l’articolo 29 dello statuto della Lega per Salvini la militanza “è incompatibile con l’iscrizione o l’adesione a qualsiasi altro partito o movimento politico, associazione segreta, occulta o massonica, a liste civiche non autorizzati dall’organo competente, o a enti no profit ricompresi tra quelli preclusi dalla Lega per Salvini premier”. L’espulsione, quindi, dovrebbe essere automatica, ma oltre alle valutazioni sul peso della figura dell’ex segretario ci potrebbero essere anche ostacoli di carattere burocratico.
Il Senatùr rischia l’espulsione, ma…
La prima è che Bossi non ha fatto dichiarazioni in prima persona sul voto. È stato invece Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega lombarda, ma soprattutto interno al comitato Nord voluto dallo stesso Bossi nel dicembre del 2022, a far sapere della sua preferenza. “Mi ha chiamato l’autista di Bossi e me lo ha passato: Voterò Reguzzoni, fai sapere a tutti che io voto Forza Italia e Reguzzoni mi ha detto Bossi. Aveva la voce arrabbiata”, ha riferito Grimoldi. Inoltre, il Senatur non è iscritto al partito che prevede l’espulsione per i dirigenti che votano un’altra formazione, ma alla vecchia Lega Nord, di cui è segretario il fedelissimo di Salvini, Igor Iezzi. E mentre Salvini si rimette al confronto con i militanti, a Gemonio si resta in attesa di capire cosa potrà accadere. Anche se si racconta di un Senatur che non pensa minimamente a lasciare la Lega, né all’ipotesi di poter subire provvedimenti.