“Il Quirinale ordì una manovra per far cadere Berlusconi”: clamorosa rivelazione del cardinale Ruini su Scalfaro

16 Giu 2024 17:15 - di Luisa Perri
Berlusconi, Scalfaro, Ruini

“Effettivamente andò così. La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra, al di là della indubbia buona fede di Scalfaro, fu unanime. E pensare che Scalfaro era stato per me un grande amico”. Così il cardinale Camillo Ruini, alla guida dei Vescovi italiani dal 7 marzo 1991 al 7 marzo 2007, il ruolo che oggi è ricoperto da Matteo Zuppi, rispondendo in un’intervista a Francesco Verderami del ‘Corriere della Sera sulla richiesta che nel 1994 gli fece l’allora capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro, di aiutarlo a far cadere il governo Berlusconi.

Ruini: “Mi invitò a pranzo e chiese aiuto per far cadere Berlusconi”

Un invito che arrivò nel corso di un pranzo al Colle, a cui erano presenti anche il cardinale Angelo Sodano e monsignor Jean-Louis Tauran, secondo quanto contenuto nel libro edito dal ‘Corriere’ sui presidenti della Repubblica ‘Il Colle d’Italia’. ”Rammento quando De Mita nel 1987 – racconta Ruini – gli aveva offerto di diventare presidente del Consiglio, in opposizione a Craxi e con la benevolenza del Pci. Scalfaro allora era venuto da me e mi aveva detto che avrebbe rifiutato. ‘Fa bene’, avevo risposto. E infatti a palazzo Chigi sarebbe poi andato Amintore Fanfani. Per questo rimasi colpito dal modo in cui aveva cambiato posizione, così nettamente. Penso che Berlusconi abbia mostrato i suoi pregi e i suoi limiti, come tutti gli altri politici, ma che non abbia avuto in alcun modo fini eversivi. I pericoli per la Repubblica semmai erano altri”.

“Le verità della storia recente trovano significative e clamorose conferme. Ho letto con grande attenzione l’intervista di Francesco Verderami, pubblicata oggi su ‘Il Corriere della Sera’, al cardinale Camillo Ruini. L’allora capo della Chiesa italiana (e per tanti di noi perenne e insuperabile guida dei cattolici italiani), cardinale Ruini fu invitato dal presidente della Repubblica del tempo, Oscar Luigi Scalfaro, a partecipare a una sorta di iniziativa politica tendente a far cadere il governo Berlusconi. Ruini e gli altri vertici della chiesa ovviamente non si resero disponibili a quella che appariva una vera congiura di Palazzo. Ma la congiura ci fu”, dichiara in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Gasparri: Scalfaro resta una figura inquietante della Repubblica

“Berlusconi l’ha denunciata per anni. Molti l’hanno negata, ma oggi la testimonianza, che non ha alcun interesse politico o di parte, del cardinale Ruini, conferma che quello che noi sappiamo bene, e che molti libri hanno già testimoniato, è vero. Scalfaro è lo stesso personaggio che andando poi in televisione a reti unificate impose, con il famoso proclama: ‘Non ci sto’, di non approfondire l’inquietante vicenda dell’ingente quantità di soldi che avrebbe ricevuto dai servizi segreti. E forse Scalfaro voleva abbattere il governo Berlusconi anche per sentirsi più

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