Infezioni sessuali in aumento in Italia. Tra gonorrea e sifilide è allarme fra i giovani

24 Giu 2024 17:11 - di Flavio Landi
infezioni

In Italia aumentano i contagi di sifilide, gonorrea, clamidia. In attesa della pubblicazione del notiziario ufficiale dell’Istituto superiore di sanità, i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella, coordinati dal Centro operativo Aids dell’Iss, rilevano significativi incrementi nella diffusione delle infezioni sessualmente trasmesse. I dati sono stati analizzati durante la 16.esima edizione di Icar ( Conferenza Italiana sull’Aids e la Ricerca Antivirale).

Per la gonorrea + 50%, per la sifilide piu’ 20

‘I dati del 2022 mostrano un incremento delle infezioni soprattutto tra i giovani – sottolinea Barbara Suligoi, direttore Coa dell’Iss – Per la gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1.200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50 %. Per la sifilide, siamo passati da 580 casi dal 2021 a 700, quindi +20%. Questa crescita nei numeri non è solo un effetto della maggiore socializzazione che si è verificata dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di gonorrea erano stati 610 (+100%) , mentre quelli di sifilide erano 470 (+50%)”, dice Suligoi.

Aumentano le infezioni per le giovani donne

Anche sulla clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del 2019, si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della clamidia tra le giovani di questa fascia d’età è del 7%  mentre sopra i 40 anni è appena l’1%. In 3 casi su 4 l’infezione è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono per lungo tempo.

“Conta anche l’assunzione di droghe”

Barbara Suligoi evidenzia che, “vi sono alcune cause specifiche che coinvolgono la popolazione giovanile. I giovani, infatti, spesso non sanno dove reperire le informazioni e dove eseguire i necessari controlli, non si recano regolarmente da uno specialista come avviene in età adulta con il ginecologo e l’andrologo. Inoltre, spesso si informano sul web, con fonti approssimative se non fuorvianti,  e questi elementi avviano un circuito di non consapevolezza, che aumenta esponenzialmente nei momenti di socialità, in cui si abbassa la soglia della prudenza, con la perdita delle inibizioni e delle protezioni. Inoltre, alcuni ragazzi fanno uso di droghe o di chemsex, ma, considerando queste attività occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio”, dice la studiosa.

L’importanza dell’uso del profilattico

Sul finire degli anni ottanta, a causa del dilagare dell’Aids, l’uso del profilattico( elemento essenziale per la prevenzione delle trasmissioni di infezioni) subì una crescita straordinaria, salvo poi tornare a essere una sorta di accessorio inutile, soprattutto tra i giovani. Forse il punto di partenza per una prevenzione efficace è proprio questo.

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