La Lega chiude il “caso Bossi”: nessun provvedimento per il Senatùr. Espulso Grimoldi

25 Giu 2024 17:54 - di Natalia Delfino
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Il Consiglio federale della Lega chiude il “caso Bossi” senza strascichi per il Senatur. Il fondatore era finito al centro delle polemiche per le indiscrezioni sul fatto che alle europee avrebbe votato per Simone Reguzzoni, candidato non con il Carroccio, ma con Forza Italia. Una dichiarazione resa non da Bossi personalmente, ma riportata dall’ex segretario lombardo Paolo Grimoldi, esponente di quel Comitato Nord fondato dallo stesso Bossi. Per Grimoldi il Consiglio federale ha formalizzato l’espulsione.

Bossi “assolto” dal Consiglio federale della Lega, espulso Grimoldi

Oltre a quella dell’esponente del Comitato Nord, è stata formalizzata anche l’espulsione del consigliere regionale del Veneto Gabriele Michieletto. Le segnalazioni sono emerse su indicazione dei territori “per tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega”. Tutti i membri del consiglio federale si sono espressi a favore.

Romeo: “Nella Lega occorre litigare meno”

Il Consiglio federale, tenuto alla sala Salvadori della Camera anche in modalità da remoto, è durato circa tre ore. Nel suo intervento il ministro Roberto Calderoli ha reso noto che “Bossi mi ha chiamato per complimentarsi per l’approvazione dell’Autonomia“, sottolineando il plauso del vecchio leader per il provvedimento approvato in Parlamento. Per il vertice del partito, riunito per valutare i risultati elettorali delle ultime europee e dei ballottaggi appena terminati, resta però chiaro che situazioni di conflitto interne non favoriscono la Lega, soprattutto in occasione di tornate elettorali. Secondo quanto trapelato, il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo avrebbe sottolineato che “occorre litigare meno in Lega”. Nelle varie riflessioni è stato sottolineato tra l’altro che il sorpasso subito da FI è stato anche un riflesso delle diatribe interne.

Salvini loda i sindaci e il “prezioso apporto” di Vannacci alle europee

A intervenire tutti i dirigenti presenti e quelli collegati via zoom, con i responsabili regionali pronti a fare il punto anche in vista delle prossime scadenze elettorali. Secondo quanto fatto trapelare e riferito dall’agenzia di stampa Adnkronos, Matteo Salvini ha voluto in ogni caso ricordare i 550 sindaci del partito attualmente in carica, anche grazie ai risultati delle ultime comunali. “È stata anche l’occasione per ringraziare tutti i candidati e gli eletti, con particolare riferimento alle Europee. Numerosi interventi hanno sottolineato il prezioso apporto del generale Roberto Vannacci”, ha rivelato una fonte interna.

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