Le giravolte di Pd e M5S sull’Autonomia: era nei loro programmi, ora vanno in piazza perché “spacca l’Italia”

17 Giu 2024 13:54 - di Sveva Ferri
pd m5s autonomia

Le sceneggiate in Parlamento, la chiamata della piazza e, in prospettiva, la preparazione per il referendum. L’opposizione prosegue la propria battaglia campale contro l’Autonomia differenziata, con toni apocalittici. “Il governo Meloni sta forzando la mano e prova a minare le basi democratiche della nostra Costituzione, procedendo a colpi di maggioranza verso l’approvazione dello Spacca-Italia e del premierato“, è stato il modo con cui, con una nota congiunta, Pd, M5s, Avs e Più Europa hanno convocato la manifestazione che si terrà martedì 18 in piazza Santi Apostoli a Roma e che nei prossimi giorni vedrà delle repliche anche a livello locale con il supporto, tra gli altri della Cgil. Il punto, però, è che quella stessa opposizione che oggi si straccia le vesti per il presunto attentato alla Costituzione aveva l’Autonomia differenziata nei propri programmi. E, nel caso del Pd, l’ha pure attuata facendo passare con una maggioranza risicatissima la riforma del Titolo V.

Dal Titolo V al governo giallo-rosso: il Pd sempre per l’Autonomia

La riforma del Titolo V fu varata nel 2001, caldeggiata da Massimo D’Alema e approvata da Giuliano Amato. Ma il Pds ci pensava già dalla metà degli anni Novanta. Successivamente quell’impostazione è stata riconfermata dal Pd al governo con Paolo Gentiloni, che nel 2018 sottoscrisse accordi con diverse Regioni per dare attuazione alle previsioni della riforma del Titolo V. Iniziative in questo senso arrivarono anche dal “basso” delle regioni amministrate dagli stessi dem, a partire dal Lazio di Nicola Zingaretti. Insomma, quello tra Pd e autonomia differenziata è stato un lunghissimo feeling, confermato anche quando i dem si sono ritrovati al governo nel Conte II: era tra i punti programmatici dell’alleanza giallo-rossa.

Giuseppe Conte rinnega se stesso. Due volte

Del resto, anche Giuseppe Conte all’epoca la riteneva necessaria, tanto che la confermò tra i propri obiettivi programmatici anche dopo la fine del governo con la Lega. Ora Conte, invece, è fra i più accaniti oppositori della riforma, che va nella stessa direzione di quella che lui e il Pd non sono riusciti ad attuare. E la migliora, per esempio con l’introduzione dei Lep, i livelli essenziali di prestazione che garantiranno una sanità più omogenea su tutto il territorio nazionale. “Se il vostro problema è il Tricolore e difendere l’unità del Paese, ebbene noi rilanciamo e scenderemo in piazza con i Tricolori”, ha detto il leader M5S chiamando la piazza di domani e tornando sostenere la tesi secondo cui il parapiglia alla Camera della scorsa settimana sarebbe stato il frutto di un’aggressione e non della provocazione del deputato Leonardo Donno.

Calandrini: “Preoccupato per il modo in cui la sinistra fomenta divisioni e tensioni nel Paese”

“Domani la Capitale sarà teatro di una manifestazione organizzata dal Partito Democratico e da altre forze di minoranza. Desidero esprimere la mia profonda preoccupazione per l’uso strumentale di tali eventi da parte della sinistra politica, che continua a fomentare divisioni e tensioni nel nostro Paese. La manifestazione, benché presentata come un atto di legittima protesta, non è altro che l’ennesima mossa di un’opposizione priva di argomenti concreti”, ha commentato il senatore di FdI, Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio. “È evidente – ha aggiunto – che il Pd, incapace di proporre soluzioni reali ai problemi degli italiani, preferisce ricorrere a manifestazioni di piazza per cercare di consolidare il consenso. Non possiamo ignorare che, dietro la facciata di presunta difesa dei diritti, si nasconda un chiaro intento politico: ostacolare le riforme che Fratelli d’Italia sta portando avanti con determinazione e responsabilità. Il nostro governo è impegnato a lavorare per il bene del Paese, promuovendo politiche che garantiscano crescita economica, meno burocrazia e stabilità politica. È tempo di andare oltre queste vecchie dinamiche divisive e di concentrarsi sul futuro della nostra nazione, un futuro che Fratelli d’Italia sta costruendo con serietà e impegno”.

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