L’economia italiana torna a correre al Sud (+1,3%). Meloni: “Abbiamo smentito gli scettici”
“Abbiamo scelto fin dal primo momento di impegnarci per un’Italia più forte e più giusta, assicurando più autonomia, più coesione e più sussidiarietà, che rappresentano i cardini del disegno di legge sull’autonomia differenziata, ossia l’esatto contrario delle logiche del passato incentrate su politiche meramente assistenziali, soprattutto nel Mezzogiorno”. Lo scrive sui Social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando i dati Svimez.
“A queste logiche, che non ci appartengono, con estrema chiarezza verso tutti gli italiani, abbiamo risposto con la programmazione di politiche attive per l’occupazione e per lo sviluppo economico delle regioni del Sud. Abbiamo smentito – rivendica la premier – gli scettici dando all’Italia un nuovo Pnrr, che ci vede al primo posto per avanzamento finanziario ed obiettivi raggiunti, abbiamo riformato le politiche di coesione, istituito la nuova governance del Pnrr e la Zes unica del Mezzogiorno, nella consapevolezza della voglia di riscatto culturale ed imprenditoriale del sistema produttivo del Sud e dell’esigenza di promuovere occupazione stabile, per colmare concretamente i divari strutturali con il resto del Paese”.
Per la prima volta in 8 anni l’Italia cresce di più al Sud
Per Meloni “i dati sulla crescita del Pil, diffusi questa mattina nel rapporto Svimez, confermano l’accelerazione della crescita economica ed occupazionale delle regioni del Sud nel corso del 2023. Il Mezzogiorno cresce di circa mezzo punto in più della media nazionale, registrando un consistente incremento di nuovi occupati pari al 2,6 per cento, a fronte di un tasso medio pari all’1,8 per cento, gli investimenti in opere pubbliche ed in infrastrutture strategiche passano da 8,7 miliardi nel 2022 a 13 miliardi nel 2023, con un incremento superiore al 50 per cento”.
Un successo che registra i commenti soddisfatti di numerosi esponenti del governo e di FdI. Come osserva il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, “per la prima volta dal 2015 il Mezzogiorno registra un tasso di crescita più alto del resto del Paese, con il PIL stimato all’1,3% rispetto alla media nazionale dello 0,9% e, soprattutto, con un incremento di nuovi occupati pari al 2,6%, a fronte di una media nazionale pari all’1,8%. Sono numeri incoraggianti – prosegue Fitto – che confermano l’efficace roadmap intrapresa dal governo Meloni nella programmazione di interventi strategici per lo sviluppo e la crescita del Mezzogiorno”.
Foti: doppia sberla alle opposizioni
Mentre il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, osserva: “Dallo Svimez doppia sberla alle opposizioni. Non solo viene rilevato che il Pil del Sud nel 2023 è cresciuto dell’1,3% oltre la media nazionale, ma a essere determinante per questo sviluppo è stato il Pnrr con l’avanzamento degli investimenti pubblici cresciuti in maniera decisiva nel Mezzogiorno. Questi dati seppelliscono definitivamente il tifo anti-italiano delle opposizioni che si auguravano insuccessi e sciagure circa l’attuazione del PNRR, smentendo la narrazione delle sinistre secondo cui il governo Meloni opera per spaccare la Nazione attraverso le importanti riforme, proposte agli italiani e approvate in Parlamento”.
Economia al Sud: il Pil in Sicilia al 2,2%
L’economia al Mezzogiorno vola, un concetto ribadito da Carolina Varchi, “il Sud ha ripreso a correre grazie al governo Meloni”, commenta la responsabile Politiche per il Mezzogiorno di Fratelli d’Italia, sottolineando che “i dati di Svimez smentiscono ancora una volta la propaganda della sinistra. I dati confermano che le politiche del nostro governo e il lavoro del Ministro Raffaele Fitto vanno nella giusta direzione. Al Mezzogiorno, il governo Meloni sta offrendo sviluppo e lavoro a differenza del passato, quando venivano proposti solo sussidi e nessun futuro. Adesso al Sud l’economia cresce persino più velocemente che al Nord, con effetti positivi sull’occupazione. Un trend che proseguirà grazie a provvedimenti di buon senso e rivoluzionari al tempo stesso, come la Zes Unica per il Sud e il decreto Coesione. Un’inversione di rotta epocale: con la crescita del Mezzogiorno l’Italia intera correrà più veloce”.
Alla osservazione della parlamentare palermitana si somma il commento il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. “L’incremento del Pil pari al 2,2% fa della Sicilia la regione italiana ad avere segnato la crescita maggiore nel 2023 – evidenzia Schifani – Un indicatore, certificato da Svimez, che ci gratifica e fa da stimolo all’azione del mio governo per continuare a lavorare con ulteriore impegno per lo sviluppo della nostra Isola nella direzione che abbiamo intrapreso, con l’obiettivo di utilizzare al meglio tutte le risorse e senza alcuno spreco”.
Con che faccia sventolano il tricolore nelle aule del parlamento per impugnare le riforme varate dal governo i rappresentanti di quell’opposizione che quando era alla guida del Paese con gli esecutivi tecnici ha fatto tutto quanto era in suo potere per affossare l’economia italiana, in particolare del mezzogiorno, e inondarci di clandestini nell’interesse degli scafisti?!
Molto bene!Via la sinistra su l’economia
Fa Piacere leggere queste notizie in contrasto del Governo Conte qundo le uniche notizie erano la chiusura di aziende ed aumento di tasse
Brava Meloni e il suo governo, continuate il buon lavoro !!!