Ma quale populismo, vince la destra “normale”: lo certificano gli italiani. E’ la sinistra a diventare massimalista
Hanno scritto e detto di tutto contro la “normalizzazione della destra”. Così l’hanno chiamata praticamente fino alla vigilia del voto per le europee. Hanno tentato inutilmente di persuadere gli italiani che la destra erode gli standard democratici con effetti deleteri sulle istituzioni. Hanno arruolato fior di sociologi e politologi con l’intento di dimostrare che, pur volendo, è impossibile normalizzare una forza “populista” che parla alla pancia, anziché alla testa, degli elettori. Guai ad obiettare che FdI un partito populista non lo è mai stato, perché sin dalla fondazione è un partito storico, nazional-conservatore, che si inscrive nel solco della destra nazionale italiana. Un partito dotato di un patrimonio ideologico frutto della combinazione di idealità – nazione, vita, identità, ordine, legalità, tradizione – che hanno permeato la storia della destra attraverso i decenni e che oggi, grazie alla guida illuminata di una leader forte e credibile come Giorgia Meloni, riprendono vigore persino sulla scena europea.
La destra “normale” lo è da sempre: lo confermano gli italiani
La verità è che, a dispetto dell’immagine negativa che ne ha costruito la sinistra, la destra “normale” lo è da tempo, da quando cioè abita – con lealtà – le istituzioni repubblicane di questo Paese, in forza di un consenso popolare liberamente espresso. A confermarlo, nel giro di poco più di un anno e mezzo dalle elezioni politiche, sono gli italiani, che alla Meloni consegnano un primato assoluto per il coraggio con cui, rifiutando le prescrizioni del “mainstream”, difende un principio sacrosanto: le decisioni politiche debbono riflettere la volontà del popolo, e non il punto di vista dei tecnocrati. Questo è il fondamento della democrazia, altro che populismo! E questa è la carta vincente della destra italiana dentro e fuori i confini nazionali.
La sinistra costretta a dare prova di radicalismo
Accade allora che le congetture fatte per delegittimare la destra oggi valgono per la sinistra. Le lezioni europee, infatti, confermano che al cospetto di una destra moderata, riformatrice e democratica, la sinistra è in grado di crescere solo per effetto della polarizzazione. In altri termini, la sinistra è tale in quanto anti-destra, e per mantenersi in questo status è costretta affannosamente a dar prova di radicalismo e massimalismo. Le europee 2024 legittimano ulteriormente la destra nel ruolo di forza d’equilibrio e di governo, capace di calamitare un segmento cospicuo di opinione pubblica che si è finalmente liberata dei vecchi schemi e che dà prova di scegliere consapevolmente. E sceglie la destra, in quanto destra.