Maturità, è da lode ma sfida la commissione: in silenzio agli orali per contestare il voto in greco scritto

27 Giu 2024 20:05 - di Lara Rastellino
maturità silenzio agli orali

«Non mi sottoporrò all’esame orale, non certo perché io ne abbia paura o perché non abbia studiato. Ma perché non voglio accettare il vostro giudizio (allo scritto di greco, ndr) che non rispecchia il mio lavoro. E perché non tollero la mancanza di rispetto nei miei confronti». Lo ha detto chiaro e tondo Linda Conchetto, combattiva 18enne del Lido di Venezia, che in segno di protesta per il voto ricevuto alla prova scritta di greco, agli orali della maturità si è chiusa in un polemico mutismo di fronte alla commissione d’esame.

La studentessa ne ha fatto una battaglia di dignità e di principio: e il fatto che – a detta di quanto si legge su molto siti, come quello del QN – la ragazza sia «una promessa dell’atletica leggera, già ammessa con borsa di studio per meriti sportivi alla Miami University in Ohio», di sicuro eleva al quadrato il significato e la rilevanza del suo gesto.

Maturità studentessa promettente tace agli orali in segno di protesta

Un gesto importante, dirompente, ma per la studentessa – che ambiva ad uscire dal liceo almeno con il 90, ma che sarebbe ferma a 67 – la sfida del silenzio è stata una risposta imprescindibile. E allora, forse anche solo per il carattere dimostrato in sede di orali all’esame di maturità, la studentessa – il cui esempio è stato seguito poi da altre due studentesse – meriterebbe il massimo dei voti.

Perché se è vero che lo step della prova e la sua valutazione dovrebbero comprendere un giudizio sul processo di maturazione. Su approccio alla vita. E rendimento scolastico, certo un’algida media matematica non può rispondere e soddisfare tutti i parametri di valutazione. E allora, forse per la 18enne che ha sfidato convenzioni e regole sarà una magra consolazione l’eco mediatica che il gesto ha suscitato. Ma di certo enuclea già “tanta roba”, come si dice in gergo colloquiale…

La sfida delle maturande contro le severe valutazioni della prova scritta di greco

Non a caso, dopo di lei, altre due ieri hanno rifiutato di sostenere l’esame orale della maturità al liceo Foscarini di Venezia, contestando il voto dato dalla commissaria esterna del liceo Franchetti di Mestre alla loro prova scritta di greco, giudicato troppo basso in relazione all’effettiva quantità di possibili errori, e alla media che hanno sempre avuto in questa materia nel corso degli anni.

La professoressa di greco avrebbe dato 10 insufficienze su 14, affibbiando diversi 3. Secondo le studentesse, tale eccessiva rigidità di giudizio sarebbe da ascrivere a vecchi contrasti tra la commissaria esterna e uno dei commissari interni. Se molti compagni di classe condividono l’opinione delle tre studentesse, «tutte bravissime», non tutti hanno aderito concretamente alla protesta per non rischiare la bocciatura, racconta il Gazzettino.

Maturità, dopo la studentessa che tace agli orali, altre due maturande seguono il suo esempio

Intanto, sul fronte ministeriale, da quanto apprende l’Adnkronos, al momento non sono previste ispezioni dal dicastero dell’Istruzione al liceo Foscarini di Venezia, dove rimane fermo a tre il numero di studentesse che hanno deciso di rinunciare all’esame orale come forma di protesta per il basso voto ottenuto nello scritto di greco, prova che ha mietuto 10 vittime su 14 candidati. Più fonti – interpellate da Adnkronos – smentiscono che «possa essere una forma di ritorsione per via di screzi tra commissione interna e il commissario esterno». La correzione degli scritti avviene su base collegiale ed è praticamente prassi consolidata che anche il giudizio o voto venga dato all’unanimità. Dove invece c’è la possibilità di un voto a maggioranza è l’orale.

Dal Ministero, nessuna ispezione in vista

Tecnicamente le tre ragazze risultano aver sostenuto l’orale e per questo è quasi impossibile che vengano bocciate. «Anzi potrebbero anche aver preso un voto di sufficienza, se le argomentazioni della loro protesta sono risultate brillanti e convincenti per i commissari, pur non avendo presentato il lavoro che si richiedeva all’orale», spiega una fonte ben addentro alle commissioni d’esame veneziane. Non resta che attendere il giudizio finale. E ai posteri l’ardua sentenza…

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