Mbappè, l'”eroe” anti Le Pen che tace sui soldi presi dagli arabi e sui diritti negati in Qatar

18 Giu 2024 15:21 - di Paolo Cortese
Mbappè

Se  Kylian Mbappé facesse un bonifico di 630 milioni di euro a qualsiasi organizzazione che si occupa di diritti civili tutti quanti ci toglieremmo il cappello e lo riconosceremmo come eroe di questa rivoluzione culturale che vuole portare avanti erigendosi come paladino del fronte anti Le Pen. Perché il grande fuoriclasse parigino, appena traslocato a Madrid, ha guadagnato in questi anni una marea di soldi grazie al Psg dei fondi qatarioti. E sul Qatar cose da dire ce ne sarebbero a iosa e qualcuno dovrebbe ricordargliele. E dispiace che ieri sera si sia rotto il naso nella partita contro l’Austria.

Dal ritiro tedesco della nazionale impegnata agli europei, l’attaccante transalpino ha chiesto di poter votare alle elezioni francesi del 30 giugno( spalleggiato dal centravanti interista Marcos Thuram) per dire no al Rn di Le Pen, a suo dire razzista e poco attento ai diritti civili.

Cosa succede in Qatar e il silenzio di Mbappè

Ma siccome pecunia non olet il fuoriclasse del Real Madrid non ha mai detto una parola su ciò che accade in Qatar, patria del fondo che detiene quel Psg che lo ha letteralmente riempito di soldi. Perchè in Qatar esiste ed è ancora forte la sharia, le donne valgono zero, gli omosessuali vengono fustigati, la blasfemia costa sette anni di carcere, mentre professarsi di un’altra religione può costarne fino a dieci. In quel Paese che ha fatto diventare Mbappè ricchissimo, “Si consiglia alle donne di non indossare leggings, minigonne, abiti senza maniche e abiti corti o attillati in pubblico”.

Le ipocrisie delle star

Che Mbappè voglia un seggio per esprimere il suo voto è del tutto legittimo ma che venga a dare lezioni di diritti civili è altrettanto ridicolo. Proprio sul tema dell’immigrazione il Qatar è un altro esempio di barbarie continua, con la riduzione in schiavitù di migliaia di operai, molti dei quali serviti per costruire gli stadi durante i mondiali del 2022. Certo, se il calciatore francese facesse partire quel sontuoso bonifico rinunciando a tutti i soldi presi dagli arabi bisognerebbe chiedergli scusa, ma è impossibile che lo faccia. Più comodo fare il protagonista nella sicura patria lanciando strali contro forze democratiche che guastarsela con gli arabi. Vero Monsieur Kylian?

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