Meloni: “Ho festeggiato cinque minuti, poi ho ripreso a lavorare con ancora più determinazione”
L’esito del voto per le elezioni europee “chiama ovviamente una responsabilità enorme, per cui i miei festeggiamenti sono durati mediamente cinque minuti e poi ho ricominciato a lavorare con maggiore determinazione di prima”. Intervistata da Bruno Vespa a Cinque Minuti, su Rai 1, Giorgia Meloni ha chiarito che dopo la vittoria il suo sguardo è ancora di più rivolto a quello che verrà. Poi, certo, c’è la soddisfazione di sapere che “tutto questo enorme lavoro viene riconosciuto”. “Io l’ho sempre pensato, ma ora ne ho la conferma”, ha sottolineato il premier in videocollegamento da Borgo Egnazia, dove si è recata in vista del G7 di questo fine settimana.
Meloni: “Un risultato più bello di due anni fa: c’è un consenso meditato”
Il risultato “è il risultato di Fratelli d’Italia, è il risultato della maggioranza di governo ed è il risultato anche personale legato al numero delle preferenze”. “Io – ha proseguito – ho detto ieri notte che consideravo questo risultato più bello di quello di quasi due anni fa. Lo penso sul serio perché quello poteva essere un voto di protesta, di speranza. E confermare e anzi aumentare quel consenso dopo due anni di governo, quando sei stato chiamato anche a fare scelte difficili in una situazione estremamente complessa vuol dire un voto diverso, è un consenso meditato ed è un consenso che ti dice” che “devi andare avanti, devi farlo anche con maggiore determinazione”. “Chiaramente – ha aggiunto – è una grande responsabilità per chi ha detto ‘voglio cambiare questa nazione, voglio lasciarla a chi verrà dopo di me in condizioni migliori di come l’abbia trovata'”.
L’unità e la responsabilità del centrodestra mai in discussione
Meloni quindi ha chiarito di aver sempre confidato in questo risultato e, a dispetto di quello che veniva “scritto in lungo e in largo”, di non aver “mai temuto, francamente, che potessero davvero esserci delle scosse” in relazione in particolare ai risultati ipotizzati per Forza Italia e Lega. “Frequento Matteo Salvini, frequento Antonio Tajani, so che per tutti noi la consapevolezza del compito che abbiamo sulle spalle è molto più forte di qualsiasi eventuale piccolo interesse di bottega. Per cui – ha chiarito il premier – non ho mai pensato davvero che in ogni caso potessero esserci delle scosse. Sicuramente, però, è un risultato molto importante, perché racconta una cosa che io dico da molto tempo e cioè che il centrodestra può crescere valorizzando le sue specificità, che si può crescere tutti insieme”.
Meloni a “Cinque minuti” cita Riccardo Muti: “Siamo come un’orchestra”
“Diciamo che per parafrasare quello che diceva il maestro Muti, noi siamo una orchestra nella quale ciascuno, con la sua parte, costruisce una armonia e mi pare che lo abbiamo dimostrato”, ha proseguito la leader del centrodestra, facendo riferimento a quello che Muti ha detto durante il galà della lirica di qualche giorno fa, quando rivolgendosi “agli uomini e alle donne di governo”, ha sostenuto che “l’orchestra è il sinonimo di società. Ci sono i violini, ci sono i violoncelli, le viole, i contrabbassi, i tromboni, eccetera eccetera. Ognuno di loro spesso ha parti completamente diverse, ma devono concorrere tutti, pur avendo frasi diverse, a un unico bene, che è quello dell’armonia di tutti”.
I complimenti a Schlein e l’auspicio di un bipolarismo compiuto
Poi Meloni, rispondendo alle domande di Vespa, ha rivolto lo sguardo anche sul campo dell’opposizione. Meloni ha fatto i complimenti a Schlein per il risultato del Pd e ha sottolineato che “ci avvicina il bipolarismo, che io considero una notizia assolutamente positiva. Io penso che il confronto tra visioni distinte e contrapposte sia una chiarezza nel nostro gioco democratico” ed “è quello che accade nella stragrande maggioranza delle grandi democrazie occidentali”. Ancora però “non posso dire che siamo ancora al bipolarismo”, perché, a differenza di quello che avviene nel centrodestra, “non c’è una coalizione coesa nel nostro campo avverso”.
Il rischio di “radicalizzazione a sinistra”
“Anzi è molto difficile oggi immaginare che i partiti della sinistra radicale possano essere messi insieme con quelli del centrosinistra che infatti sono stati penalizzati: l’elettorato moderato ha sostenuto più il centrodestra”. “Nell’alto risultato di Fratoianni e nel buon risultato del Pd a guida Elly Schlein – ha quindi chiarito il premier – io vedo un rischio radicalizzazione a sinistra, che tra l’altro noi abbiamo visto in questi mesi nei toni e nei contenuti”.
Lo scenario in vista della nomina della prossima Commissione Ue
Quanto agli scenari europei che si aprono ora, rispetto ai quali la domanda è stata sulla possibilità che il Ppe riproponga Ursula von der Leyen, Meloni ha ricordato come funziona per il candidato presidente della Commissione europea: “Prima di andare al Parlamento verrà indicato dal Consiglio europeo, quindi dai leader dei 27 Stati membri”. “A norma di regole l’indicazione spetta al partito che ha avuto più voti, che in questo caso è il Ppe. Quando quella proposta verrà formalizzata – ha detto – la valuteremo, perché nel negoziato ci sono diverse questioni che riguardano tutti i ruoli apicali, le deleghe dei commissari e quindi anche il commissario italiano e io, come sempre, decido e scelgo con un unico metro che è quello dell’interesse nazionale italiano, ma sicuramente in questa fase l’Italia sarà protagonista e non spettatrice”.
L’Italia “ancora nel caos e nell’incertezza” che si vivono in questo momento
“Un governo solido – ha ricordato – significa che i tuoi interlocutori sanno che avranno a che fare con te, che avranno a che fare con te ancora per diverso tempo e significa anche che l’Italia può essere un’ancora nel caos e nella incertezza che noi viviamo ogni giorno. È sicuramente un elemento di forza, sarà un elemento di forza anche nelle trattative per la prossima Commissione europea”. “È evidente che un governo forte, un governo solido, è un governo che rafforza l’Italia in tutte le sedi internazionali. Questo è ovvio, a maggior ragione se questo accade, e lo abbiamo visto ieri, in un momento nel quale data la situazione estremamente complessa i partiti di governo – ha sottolineato Meloni riferendosi a quanto accaduto nel resto d’Europa – , vengono praticamente tutti penalizzati”.