Meloni: orgogliosa dei risultati del G7. La gazzarra alla Camera? Le provocazioni aumenteranno

15 Giu 2024 20:25 - di Vittoria Belmonte
Meloni G7

Era più che soddisfatta la premier Giorgia Meloni nel presentare alla stampa gli esiti di un G7 molto importante e che ha visto per la prima volta la partecipazione di un Papa. Soddisfatta soprattutto perché ha ridefinito i confini di un Occidente aperto al dialogo, non chiuso a difesa dei propri privilegi, proteso all’ascolto di altri paesi cruciali per lo sviluppo globale: quelli africani, l’India, il Brasile, la Turchia. E presto ci sarà anche una missione in Cina, anche se la data ancora non c’è. Il G7 è aperto al dialogo con la Cina – ha detto la premier – ma “in un libero mercato la concorrenza deve essere leale”. Una piccolissima macchia ha offuscato il summit: la gazzarra alla camera sulla quale Meloni si è espressa nel corso della conferenza stampa in termini molto duri.

“Chi provoca non ha amore per la nazione”

“Trovo grave – ha detto – che ci siano esponenti della maggioranza che cadano nelle provocazioni, prevedo che le provocazioni aumenteranno. Penso che i cittadini italiani si debbano interrogare su quale sia l’amore per la nazione di esponenti politici che cercano di provocare per ottenere un risultato come quello che hanno ottenuto, dileggiando i membri del governo, cercando di occupare i banchi del governo proprio mentre gli occhi del mondo sono puntati su di noi”.

Le condizioni di Putin? “Mossa propagandistica”

Rispondendo a una domanda su Putin e le condizioni dettate dal Cremlino per una tregua in Ucraina, ha detto poi che si tratta “più di una mossa propagandistica che reale”. “Se la proposta è ‘siamo disposti a una trattativa di pace se l’Ucraina riconosce l’invasione dell’Ucraina e che cede le parti occupate’… non mi sembra particolarmente efficace come proposta”, ha detto parlando di una “narrativa che vuole fare controinformazione su dove siano le responsabilità del conflitto”.

Il prestito da 50 miliardi di dollari per l’Ucraina

Ha inoltre chiarito che il prestito da 50 miliardi di dollari stanziato dal G7 per l’Ucraina, che verrà rimborsato con i rendimenti degli asset russi bloccati in Europa, “verrà fornito dagli Usa, poi dal Canada e dal Regno Unito e probabilmente dal Giappone, compatibilmente con i suoi limiti costituzionali” e “attualmente le nazioni europee non intervengono su questo prestito perché gli asset sono tutti immobilizzati in Europa e quindi l’Europa contribuisce già, individuando un meccanismo di garanzia”.

“L’Europa comprenda il messaggio inviato dai cittadini”

Alla domanda sui futuri assetti dell’Ue, Meloni ha risposto che  l’interesse prioritario è che all’Italia sia riconosciuto il ruolo che le spetta in termini di competenze e che “l’Europa comprenda il messaggio che è arrivato dai cittadini europei”. I quali – ha aggiunto – “chiedono pragmatismo, un approccio meno ideologico su diverse grandi questioni, che l’Europa si occupi più di alcune priorità di cui si è occupata poco. I cittadini votano per dare indicazioni a chi ha responsabilità della politica, su quale linea seguire”, ha detto Meloni. “Mi pare che il messaggio sia arrivato chiaro. Le nostre valutazioni le facciamo a valle e non a monte. Questo lo fanno altri che pensano di riempire le caselle prima che i cittadini votino”.

Non sono mancati guizzi polemici. Il primo quando l’inviato di Repubblica ha fatto la domanda sulla parola aborto che manca nel documento finale e il secondo quando Meloni ha risposto sulla gazzarra alla Camera.

Quella sull’aborto era una polemica artefatta

“Credo che la polemica sia stata costruita in maniera artefatta infatti non è esistita nelle nostre discussioni anche perché non c’era nulla su cui litigare. Non c’è alcun riferimento all’aborto – ha spiegato – perché le cose già date per acquisite non vengono ripetute. Nella dichiarazione finale del vertice di Hiroshima era stato già chiarito il diritto all’aborto libero e sicuro”. Ha quindi attaccato la narrazione demonizzante sul presunto oscurantismo del governo italiano. “Quello che è accaduto in questi due anni governo dimostra una realtà molto diversa: nessun passo indietro in tema di aborto, diritti lgbtq, alcune aspettative sono rimaste deluse probabilmente perché il racconto non corrispondeva a verità, come spesso accade in Italia e nel mondo quando si racconta la realtà italiana”.

 

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