Migranti, stop del Consiglio di Stato alle motovedette alla Tunisia. FdI: “È un regalo agli scafisti”

20 Giu 2024 16:41 - di Eugenio Battisti

Sospeso, fino a nuova decisione, il trasferimento delle motovedette italiane alla Tunisia. Il Consiglio di Stato ribalta il verdetto del Tar del Lazio, che aveva rigettato il ricorso presentato da un cartello di ong che avevano contestato il finanziamento di 4,8 milioni di euro per il trasferimento di 6 motovedette alla Garde Nationale tunisina. L’udienza in Camera di Consiglio è prevista per l’11 luglio.

Migranti, il Consiglio di Stato blocca le motovedette alla Tunisia

A fine maggio il Tribunale amministrativo aveva rigettato il ricorso e per il mese di giugno era previsto il trasferimento delle prime tre motovedette. Le associazioni, che hanno inscenato una protesta proprio durante la visita della premier Meloni in Tunisia, hanno però impugnato la sentenza del Tar presso il Consiglio di Stato. “Come sostenuto anche dalle Nazioni Unite, fornire motovedette alle autorità tunisine vuol dire aumentare il rischio che le persone migranti siano sottoposte a deportazioni illegali”, dichiara il pool di avvocati che segue il caso.

Il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso

Il Tar del Lazio aveva ritenuto legittimo l’accordo, considerandolo in linea con le decisioni prese a livello comunitario (Memorandum del 16 luglio 2023 tra Ue e Tunisia) e nazionale. E aveva confermato la Tunisia quale paese sicuro, ritenendo che il governo italiano avesse condotto una completa istruttoria a fronte di una lunga cooperazione con la Tunisia. Ora, l’accoglimento da parte del Consiglio di Stato dell’istanza cautelare rovescia la situazione. Il massimo giudice amministrativo ha infatti ritenuto “prevalenti le esigenze di tutela rappresentate da parte appellante”.

Foti: decisione inopportuna e ideologica

Il verdetto del Consiglio di Stato non piace a Fratelli d’Italia, che considera il blocco un aiuto agli scafisti. “Non appare per nulla condivisibile, pur nel rispetto pieno dell’autonomia propria dell’organo, la decisione del Consiglio di Stato di sospendere in via cautelare il trasferimento di motovedette italiane alla Tunisia”. Così il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti. “Bloccare in questo modo l’azione del governo Meloni, che si sta impegnando al massimo per contrastare il traffico illegale di immigrati, tradisce una visione ideologica. Indebolire la guardia costiera tunisina è un grande favore agli scafisti. Fratelli d’Italia – conclude – continuerà a contrastare questi criminali senza scrupoli. Resta l’auspicio che il Consiglio di Stato, nell’udienza del prossimo 11 luglio, si esprima in linea con quanto già deciso dal Tar del Lazio”.

Scurria: un dispetto al governo e un aiuto agli scafisti

Per Marco Scurria, vicepresidente di FdI al Senato, la decisione del Consiglio di Stato “è un evidente dispetto all’azione del governo Meloni in tema di contrasto all’immigrazione clandestina. È infatti del tutto evidente – spiega – che garantire alla Tunisia un’adeguata fornitura di mezzi navali per neutralizzare le sortite degli scafisti rappresenta per l’Italia un dovere, cui il Consiglio di Stato pone oggi un intralcio”. Scurria parla di una sentenza assai “discutibile”. “Ci spinge a constatare che vi sono poteri dello Stato che non intendono assecondare una politica che, per quanto ci riguarda, continueremo a portare avanti nell’interesse degli italiani. E degli stessi immigrati, che non sono altro che vittime di un mercato di morte”.

Kelany: un decreto pericoloso

“Il provvedimento in via d’urgenza è stato assunto senza sentire le parti, senza dunque poter acquisire elementi di fatto e di diritto utili ad una decisione ponderata”. Così Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione di FdI.  “Il decreto del Consiglio di Stato – spiega – appare pericoloso rispetto soprattutto alla finalità di contrasto del traffico degli esseri umani. Fornire attrezzature alla Tunisia è un modo per arginare il fenomeno dell’immigrazione illegale, neutralizzare gli scafisti e  e dunque colpire la bieca tratta di esseri umani sulle acque del Mediterraneo”.

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