La mossa di Putin alla vigilia delle europee: la nuova minaccia sono le armi a Paesi terzi per colpire l’Occidente

6 Giu 2024 13:41 - di Sveva Ferri
putin

L’uso da parte di Kiev di missili di Paesi Nato nei bombardamenti sulla Russia “non rimarrà senza conseguenze” per l’Occidente. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, definendo “molto importante” la dichiarazione fatta ieri dal presidente Vladimir Putin sulla risposta asimmetrica di Mosca, che fornirà missili a parti terze per colpire “obiettivi sensibili” dei Paesi Nato. Ma “ovviamente” la Russia non precisa a chi verranno dati questi missili, ha aggiunto Peskov, citato dalle agenzie russe. Dunque, il Cremlino rilancia la strategia che Vladimir Putin ha illustrato ieri sera al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, in tre ore di minacce, ammiccamenti pelosi e narrazione sulla guerra in Ucraina come guerra di difesa e non di invasione. Una strategia che, ha avvertito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha il solo obiettivo di “spaventare l’Occidente” alla vigilia del voto per le europee.

“Putin fa una guerra ibrida: ci sono le europee e cerca di spaventare l’Occidente”

“Putin naturalmente in questo momento fa una guerra ibrida, minaccia, alza i toni, è ovvio che anche in vista delle elezioni europee cerca di spaventare l’Occidente e l’Europa”, ha detto Tajani, a Mattino Cinque. Intervistato dalla stampa internazionale, Putin ha escluso la guerra diretta contro Paesi Nato (“pazzo chi lo pensa”, ha detto), ma ventilando la possibilità di “fornire le nostre armi in altre regioni del mondo”, ha spiegato che “se vediamo che questi Paesi vengono trascinati in una guerra contro di noi, e questa è la loro partecipazione diretta alla guerra contro la Federazione Russa, allora ci riserviamo il diritto di agire in modo simile”. “Consegnare armi in una zona di guerra è sempre negativo. Ancora di più se quelli che stanno inviando le armi, non solo le consegnano ma le controllano anche. Questo è un passo molto serio e molto pericoloso”, ha proseguito, definendo “uno shock” vedere i carri armati tedeschi in Ucraina.

Lo zar presenta la sua soluzione per la fine della guerra: lasciare sola l’Ucraina

Putin poi ha illustrato quella che secondo lui sarebbe la possibile soluzione del conflitto, ovvero l’abbandono dell’Ucraina da parte dell’Occidente. “Cosa bisogna fare per fermare i combattimenti in Ucraina? Posso dirvi quello che ho detto una volta al signor Biden… Se vuoi fermare le ostilità in Ucraina, smetti di fornire armi. E queste azioni si fermeranno entro due, massimo tre mesi”, ha detto il presidente russo, che ha dedicato ampia parte della lunghissima conferenza stampa a cercare di destabilizzare le opinioni pubbliche occidentali. Non solo con le minacce, ma anche con passaggi come il riferimento alle “perdite subite” dagli istruttori occidentali o al fatto che “l’amministrazione americana costringerà la leadership dell’Ucraina ad abbassare l’età per la mobilitazione a 18 anni, e poi si libererà di Zelensky” nell’arco di un anno.

La disinformazione e il tentativo di destabilizzare le opinioni pubbliche

Poi l’incursione nei fatti interni europei e italiani, approfittando di una domanda dell’agenzia Ansa e negando, ovviamente, l’uso della disinformazione in vista del voto. “Sarebbe possibile trovare soluzioni alla crisi con i Paesi europei se questi si sentissero più fiduciosi e avessero il coraggio di difendere i loro interessi nazionali”, ha detto Vladimir Putin, auspicando “vivamente che prima o poi, dopo la fine della guerra, saremo in grado di ripristinare le relazioni con l’Italia, e forse anche più velocemente che con qualsiasi altro Paese europeo”. “Vediamo che la posizione del governo italiano è più moderata rispetto alla politica di molti altri Paesi europei e, prestando attenzione a questo, la valutiamo di conseguenza. In Italia – ha aggiunto – la russofobia dei cavernicoli non sta prosperando e questo lo teniamo in considerazione”. Quanto agli Usa Putin ha sostenuto che alla Russia non importa chi vincerà le elezioni e che Mosca non ha mai avuto “una relazione speciale con Donald Trump”. Ma nei suoi confronti c’è una “persecuzione giudiziaria”. Gli Usa “non combattono per l’Ucraina ma per la propria leadership nel mondo, e per questo non vogliono che la Russia prevalga”, ha detto, aggiungendo che “la Russia ha una dottrina nucleare la quale prevede che tutti i mezzi possano essere usati soltanto per rispondere ad azioni che minacciano la sovranità e l’integrità territoriale del Paese”.  “L’unico Paese ad aver usato l’arma nucleare sono gli Stati Uniti. Quindi facciamo in modo di evitare la minaccia dell’uso di questo tipo di arma”.

Tajani: “Da Mosca infiltrazioni di fake news, ma noi andiamo dritti alla meta”

“C’è tanta infiltrazione di notizie fasulle e l’invito all’astensione, ma fa parte del gioco. Noi dobbiamo invece andare dritti alla meta, lavorare per la pace e una de-escalation” in Ucraina, ha detto ancora Tajani a Mattino cinque, confermando che parteciperà “alla conferenza di pace in Svizzera voluta soprattutto da Zelensky e anche al vertice per la ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Berlino il giorno 11”. “Noi – ha chiarito Tajani – siamo costruttori di pace, io non sono un pacifista, nel senso che non sventolo la bandiera arcobaleno, però lavoro per costruire la pace con grande buon senso. Non dobbiamo rischiare la terza guerra mondiale, non ci sarà, però dobbiamo usare molto buon senso”.

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