Pnrr, l’Italia chiede la sesta rata, pronti per la settima. Prima in Europa, zittiti i gufi anche stavolta

28 Giu 2024 13:02 - di Mario Campanella
Pnrr

Sul Pnrr l’Italia corre.  È stata presentata oggi alla Commissione europea la richiesta di pagamento della sesta rata del nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pari a 8,5 miliardi di euro. Lo rende noto Palazzo Chigi, spiegando che,”la formale richiesta presentata dall’Italia segue i lavori della Cabina di regia del 24 giugno scorso, presieduta dalla Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, per la verifica del conseguimento dei 37 obiettivi connessi”.

Meloni: “Nella sesta rata misure per le persone non autosufficienti”

“La richiesta di pagamento della sesta rata del Pnrr -ha detto Giorgia Meloni – conferma il positivo lavoro del Governo ed il primato dell’Italia, al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti. Ai numerosi investimenti inseriti nella sesta rata, si aggiunge anche il varo di importanti riforme, tra le quali le misure dedicate alle persone con disabilità e agli anziani non autosufficienti. Tutto questo a dimostrazione che, dietro le grandi opere del Pnrr, continuano ad esserci sempre le persone: gli anziani, le famiglie numerose, i disabili, con le loro fragilità e con tutte le loro difficoltà, alle quali il Governo non volterà mai le spalle”, ha aggiunto la premier.

In linea con quanto avvenuto con le precedenti richieste di pagamento, il versamento della sesta rata avverrà al termine del consueto iter di valutazione previsto dalle procedure europee, finalizzato a verificare l’effettivo raggiungimento dei target previsti.

Fitto: “Pronta la cabina di regia per la settima rata”

Intanto, il governo è già al lavoro per predisporre gli adempimenti in vista della settima rata del Piano di Resilienza. Lo ha confermato il ministro Raffaele Fitto, aggiungendo che, “anche per la settima rata, come avvenuto per la quinta e come è stato evidenziato nel corso dell’ultima cabina di regia, siamo la prima Nazione a presentare la richiesta di pagamento, a conferma del lavoro costruttivo portato avanti dal governo, in sinergica collaborazione istituzionale con la Commissione europea e con tutti i soggetti preposti all’attuazione del complesso ed articolato piano italiano”.

La settima rata del Pnrr  varrà 18,2 miliardi di euro

La settima rata del Piano di Resilienza varrà 18,2 miliardi di euro e la cabina di regia dovrà effettuare la valutazione e la rendicontazione dei 69 obiettivi previsti.

Il Pnrr ha diminuito il gap tra nord e sud

Nel 2024 il prodotto interno lordo delle regioni del Sud dovrebbe attestarsi sullo 0,9 per cento, restando in linea con quello del 2023, mentre nel 2025 dovrebbe raggiungere l’1 per cento. Ma c’è un altro dato che induce a un cauto ottimismo sul prossimo futuro: sempre quest’anno è prevista una crescita complessiva del reddito reale per effetto dell’aumento dei salari e dell’occupazione e per l’abbassamento del tasso di inflazione. I dati sono contenuti nel rapporto di previsione dell’economia italiana e del Mezzogiorno elaborato dal centro studi di Confindustria, presentato lo scorso mese a Bari, con le stime dei prossimi due anni.

Una crescita superiore di quasi mezzo punto rispetto al settentrione, che non si era mai registrata prima. Merito indubbiamente del Pnrr ma anche e soprattutto del modo in cui sono state utilizzate le risorse dal governo in carica.

L’accelerata del governo Meloni

Il Pnrr ha conosciuto un momento di forte rilancio durante il governo Draghi ma la crisi che portò allo scioglimento delle Camere paralizzò per quattro mesi le attività lasciando in eredità al nuovo Esecutivo una serie di obiettivi non raggiunti. Il lavoro certosino di Fitto e della cabina di regia presieduta da Giorgia Meloni ha consentito, in 20 mesi, di imprimere una forte accelerata sulla spesa e sui progetti, coinvolgendo fortemente gli enti locali e tutti i centri di spesa.

La retorica della sinistra, i fatti della destra

Mentre la sinistra diventa sempre più radicale, chiudendosi in posizioni da trincea, i risultati del governo Meloni confermano i fatti realizzati dalla destra. La primazia in Europa nell’utilizzo dei fondi del Piano di Resilienza si lega a un altro concetto fondamentale che è quello di stabilità, condizione assai unica tra i grandi Paesi del continente.

La stabilità dell’Italia e le incertezze degli altri grandi

Tra i Paesi fondatori dell’Europa( ma è un discorso che riguarda anche la Spagna) l’Italia è l’unico ad avere una forte stabilità e una proiezione di governabilità ampia. La Francia è alle prese con le elezioni anticipate, la Germania ha visto di recente la sconfitta delle forze di maggioranza alle elezioni europee e la Spagna vive con un governo legato da un’alleanza con gli indipendentisti sempre sul filo del rasoio.

Un dato incontrovertibile che segna una netta differenza e che promette notizie rassicuranti  sull’economia nazionale.

Gasparri: “Con Conte al governo i documenti venivano stracciati da Bruxelles”

“L’invio da parte del governo italiano della richiesta di pagamento della sesta rata del Pnrr , pari a 8,5 miliardi di euro, è un altro primato per il nostro Paese, che in Europa raggiunge un nuovo traguardo dimostrando efficienza e tempestività Grazie all’impegno del ministro Fitto e di tutto il governo di centrodestra. Appena insediati al governo ci siamo assunti la responsabilità di revisionare il Piano e da quel momento in poi siamo andati avanti spediti per non perdere nemmeno un euro dei fondi che l’Europa ci ha messo a disposizione. Una grande occasione che abbiamo saputo gestire al meglio, come il primato di oggi conferma. Quando governavano Conte e le sinistre le porte europee erano chiuse e i documenti italiani venivano stracciati”. Così il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

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